#MAgarte: Le ali ai piedi

di Mariella Agostinacchio

“Le mani cercano di continuo altre mani. Ma il piede è determinato, ostinato, stupido, attento a una sola cosa: l’arrivo e il passaggio del suo compagno. In questo modo il genere umano va avanti...” John Berger, Lillà e bandiera. Riflettevo al lungo mentre guardavo i suoi piedi sotto il tavolo imponente di cristallo.
Passo dopo passo” è il titolo del libro che Carla Fracci ha presentato a Lecce, con Fredy Franzutti . E’ la seconda volta che incontro la signora della danza, non certo nel mio immaginario ma di persona. Carisma, talento, tenacia, forza, eleganza, classe, doti innate. Ricami gotici della sua personalità che come guglie svettanti si appoggiano sui suoi piedi. I piedi, ammiro i suoi piedi così elegantemente serrati, o improvvisamente distesi, sollevati, sgranchiti, allungati, terminazioni di giunchi sottili che l’hanno sollevata fino a toccare il cielo.

#salentowebtvPrendendo spunto dai piedi di Carla Fracci osservati durante la presentazione del libro autobiografico...

Pubblicato da Salentoweb.Tv su Venerdì 11 marzo 2016

Attrae con il suo viso dolce e maturo, ma io sono calamitata dai suoi piedi che dalla campagna di Volongo l’anno condotta, passo dopo passo, sui palcoscenici del mondo, dai più celebri ai più remoti, sempre con la ferrea convinzione di parlare dell’arte più faticosa ed aerea, della danza e delle ali iridate di farfalla mai paghe del loro volo simmetrico, bilanciato, strutturato, rigoroso. Nell’arte i piedi non hanno avuto sempre la loro dignità. Spesso malcelati o ridotti a lucerne, oggetti surreali distaccati dal corpo, hanno avuto successo nella statuaria
classica e nella sua riproposizione rinascimentale. Eleganti, con il secondo dito sporgente “alla greca”, hanno fatto capolino nelle opere d’arte più straordinarie, da Botticelli che ne esaltava la grazia a Mantegna, esperto negli scorci, a Michelangelo, forgiatore di armonia, a Leonardo, che li considerava un capolavoro di ingegneria,
fino a Caravaggio, dove sono diventati sporchi e pellegrini addirittura motivo di rifiuto.

I piedi sono sdoganati dall’Ottocento nelle ballerine di Degas, plasmati dalla fatica della sbarra e delle punte. E rileggo dalla Fracci “Solo se si è sicuri di quello che si vuole ci si dimentica che dentro le scarpette di raso i piedi sanguinano. Ho lavorato, ho lavorato come qualsiasi operaio e per tutta la vita; ed è così anche oggi, senza riposo”. I piedi abbandonano lo studio accademico dell’atelier, per entrare nella sfera dell’inconscio surreale di Magritte, invadono il feticismo onirico e patinato e irrompono sulla ribalta dell’arte contemporanea per denunciare, marciare, sognare o peccare. Sola l’arte trova una potenza espressiva ed estetica, tale da trasformare il contatto con la terra in ali perpetue.

Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole. Ennio Flaiano, Diario degli errori.

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