Caso Tarantini: gli atti a Bari. Motta: "Nessuna connessione con l'indagine su Laudati"

Caso Tarantini: la Procura di Roma ha deciso di inviare gli atti dell'inchiesta sul caso escort alla magistratura di Bari, indicata dal Tribunale del Riesame di Napoli “competente sul caso”.

La decisione e' stata presa stamani in una riunione tra il Procuratore Ferrara e l'aggiunto Saviotti e sarebbe legata alla necessita' di definire la posizione di Valter Lavitola, il giornalista latitante nei confronti del quale pende un'ordinanza di custodia cautelare emessa dai pm napoletani e che rischia di decadere se non rinnovata entro 20 giorni dal deposito delle motivazioni del riesame di Napoli.

La procura di Bari aspetta di leggere ufficialmente gli atti. Ma, a quanto pare, avrebbe già deciso di dichiararsi competente. Per evitare conflitti, infatti, si asterrà il procuratore Antonio Laudati che è indagato a Lecce in un procedimento connesso. Del fascicolo se ne occuperà così uno degli aggiunti, probabilmente il sostituto Anna Maria Tosto.

Una volta arrivato il fascicolo, i pm baresi dovranno decidere se iscrivere il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ed eventualmente dovranno decidere anche se emettere una nuova ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Lavitola.

Interviene sulla vicenda il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, il quale ritiene che ''non vi sia alcuna connessione'' tra l'indagine istruita a Napoli sui soldi che Berlusconi ha elargito a Tarantini e l'inchiesta in corso nel capoluogo salentino sul procuratore di Bari, Antonio Laudati. L'invio a Lecce degli atti che la procura di Roma sta mandando a Bari, in seguito all'ordinanza del tribunale del riesame di Napoli, e' una delle ipotesi che si fanno a proposito della competenza funzionale della procura salentina ad indagare sul procedimento perche' ha in corso un'indagine sul procuratore di Bari.

linked videos

NESSUN VIDEO LINKATO