Ispezioni sismiche nel Salento: prosegue la petizione popolare per dire no alle trivellazioni petrolifere

Secondo gli esperti saranno inevitabili le perdite di petrolio e il rilascio di materiale inquinante, dannoso a pesci e all’uomo, e la possibilità di disastrosi scoppi e incidenti. Questo è il pericolo che molti cittadini voglio scongiurare.

Si perché le “ispezioni sismiche” verranno avviate anche nel Salento ad ottobre e scatta già la mobilitazione per dire no a questa nuova ondata di violenza sul nostro territorio. Northern Petroleum ha dato il via al percorso che porterà a trivellare i mari del Salento e del Barese.

E, a quanto pare, sarebbero nove le concessioni in giacenza presso il Ministero dell’Ambiente e dei Beni culturali per la perforazione di pozzi esplorativi, allo scopo così di estrarre petrolio per decenni.

L’area interessata è vasta: da oltre seimila chilometri quadrati a circa venticinque chilometri da riva, da Bari fino a Santa Maria di Leuca. Le ispezioni sismiche sono esplosioni di aria compressa in mare che permettono di dare stime sui giacimenti delle riserve di petrolio grazie ai segnali riflessi. Sarebbero così violente da risultare dannose al pescato, al delicato equilibrio marino e alla vita dei cetacei che spesso possono spiaggiare.

Soprattutto sono il primo passo verso la petrolizzazione dei mari del salentino e del barese, che si concluderà, secondo le intenzioni della Northern Petroleum, con l’installazione di almeno nove piattaforme a mare. Per questo le associazioni ambientaliste invieranno le firme raccolte per esprimere il dissenso comune, al Ministero dell’Ambiente e precisamente alla
Direzione per la Salvaguardia Ambientale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Non solo, cercano l’intervento anche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. “Deciso NO quindi, perché i progetti in esame –si legge nella nota delle associazioni- riguardano le ispezioni sismiche con l’invasiva tecnica air gun a soli 25 chilometri da riva”.

Esortano dunque i Ministeri a bocciare i progetti Northern Petroleum e tutti gli altri a venire, in rispetto dell’Adriatico, della volontà popolare e della legislazione vigente.

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