Alla scoperta del Palazzo Ducale e della Chiesa Madre di San Cesario

Questo pomeriggio abbiamo visitato un piccolo comune poco distante dalla città barocca per antonomasia di Lecce. Si tratta del comune di San Cesario di Lecce, situato a 5 km dal capoluogo salentino.
Il feudo della cittadina si prolunga sino alla periferia di Lecce in località Aria Sana, dove insiste un notevole insediamento urbano.
 
Le sue origini risalgono al 237 a.C. allorché, elevata Lecce a centro militare dai Romani, ormai dominatori della Messapia e della Sallenzia, nelle vicinanze del campo sorsero alcune ville che col passare del tempo si estesero fino a divenire un villaggio, il quale prese il nome di Cesareo da Cesare Augusto.
 
In epoca feudale il dominio ne fu assunto dagli Orsini del Balzo, e quindi successivamente dagli Acaya, dai Condò e dai Bonsecolo, dai Guarini, dai Vaaz d'Andrada e, da ultimo, dalla famiglia ducale dei Marulli, che ne mantennero il possesso sino all'abolizione della feudalità nel 1806.
 
Il Palazzo Ducale di San Cesareo di Lecce, ricostruito nella seconda metà del XVII secolo su di una cinquecentesca fortezza, si eleva con oltre 25 metri d’altezza.
Il frontale è composto da un portale formato da quattro colonne binate che sorreggono un poderoso balcone barocco.
La facciata del palazzo è scandita da lesène e paraste. Passando attraverso un androne, si giunge al cortile, al cui centro troviamo un pozzetto rinascimentale, con alla sommità un cupolino settecentesco sorretto con quattro semplici colonne.

Proprio frontale al Palazzo Ducale, sorge La Chiesa Matrice di Santa Maria delle Grazie, che è stata ricostruita nel 1847.
Presenta un frontale semplice e sormontato da un timpano spezzato, che accoglie la statua del Santo Patrono.
Nelle nicchie in basso sono collocate le statue di San Pietro e San Paolo. La chiesa, a croce latina, sbalordisce per l"immenso soffitto a cassettone, per il pavimento musivo e per i due altari barocchi, rispettivamente di San Cesario e del Crocefisso.

Conserva numerosi altari e la cappella di Santa Maria del Carro, preesistente alla chiesa ed inglobata in essa. Fra gli altari si ricordano quelli barocchi dedicati a San Cesario, con relativa tela e busto argenteo del Santo, e al Crocifisso, di patronato dei duchi Marulli.