Da mercoledì 3 a sabato 6 ottobre a Cutrofiano, in provincia di Lecce, va in scena la seconda edizione de Li Ucci Festival, quattro giorni di convegni, workshop, mostre, estemporanee di pittura, presentazioni di libri e concerti per ricordare i cantori dello storico gruppo salentino, custode delle tradizioni popolari degli "stornelli", dei canti d'amore e di lavoro, spesso improvvisati al ritmo del tamburello. Uccio Bandello e Uccio Aloisi sono stati depositari e interpreti di una tradizione raccolta e coltivata da una nuova generazione di musicisti, cantori e ricercatori. Nel corso degli anni, il gruppo ha coinvolto, oltre ai due cantori di Cutrofiano, anche Uccio Melissano, Narduccio Vergaro, Uccio Casarano, Uccio Malerba, Pippi Luceri, Giovanni Avantaggiato e Ugo Gorgoni.
Il Festival, organizzato da Sud Ethnic con la direzione artistica e organizzativa di Antonio Melegari, con il contributo di Comune di Cutrofiano, Istituto Diego Carpitella, Grecìa Salentina, Fondazione Notte della Taranta, Fondazione Notte di San Rocco e con il Patrocinio di Provincia di Lecce, Regione Puglia e Università del Salento, coinvolgerà anche quest'anno un centinaio tra studiosi, musicologi, musicisti e musiciste, cantanti, danzatrici e si chiuderà sabato 6 ottobre con un concerto-evento per celebrare, nella sua città natale, la figura di Uccio Aloisi, straordinario interprete della musica tradizionale salentina, scomparso il 21 ottobre 2010.
Dopo aver suonato per più di trent’anni al fianco di Uccio Bandello (scomparso nel 1998), Uccio Aloisi ha continuato a proporre i suoi stornelli in tutta Italia e sul palco della Notte della Taranta. Negli ultimi anni Uccio è stato un “trait d’union tra le forme dell’espressività tradizionale e le nuove pratiche reinventive dei patrimoni tradizionali”, come sottolinea il coordinatore artistico della Notte della Taranta e consulente scientifico dell'Istituto Diego Carpitella Sergio Torsello. “Uccio Aloisi era un personaggio chiave del “paesaggio sonoro” salentino che tuttavia, negli anni dell’iperbolico revival della pizzica, s’era reinventato un ruolo, una “identità”, rimanendo sempre fedele a se stesso, alla sua appartenenza a un mondo culturale che ormai non c’è più. Uccio Aloisi era così. Un maestro senza cattedra, un sontuoso “albero di canto” cresciuto in una terra amara ma ricca di colori e di suoni. Che grazie a lui non morirà”.
Nel corso del Festival si terranno anche i workshop di tamburi a cornice tenuti nei giorni del festival da N. Scott Robinson, musicista e musicologo statunitense, tra i principali protagonisti del movimento creativo nato attorno ai tamburi a cornice in America e diffuso poi in tutto il mondo (Tecnica lap style), da Andrea Stefanizzi (tamburello) e Paolo Pacciolla (tecniche d’improvvisazione in India e Tecniche di composizione per ensemble), che coordineranno l’ensemble di tamburi a cornice “Battere nuovi ritmi” che si esibirà il 5 ottobre in Piazza Cavallotti (per iscrizioni e informazioni: info@liuccifestival.it - 3290399779 - 3807025709). Sabato 6 ottobre (dalle ore 15.00) spazio al seminario di danze popolari in collaborazione con Tarantarte tenuto da Maristella Martella. Il Laboratorio è dedicato allo studio ed alla composizione dei passi della Pizzica e delle tarantelle del Sud Italia (per info e iscrizioni 3394492300).
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