"La materia come immagine di se stessa". A Lecce la prima personale di Mario Pellegrino

Taglio del nastro, al Risorgimento Resort di Lecce, per la prima personale dell’artista salentino Mario Pellegrino, curata dal critico d’arte Toti Carpentieri e promossa da Vestas Hotels & Resorts. Il Gruppo alberghiero salentino rinnova così il suo impegno a sostenere eventi culturali d’eccellenza e, in modo particolare, quelli che valorizzano il territorio; in questi anni Vestas Hotels & Resorts ha inteso legare il suo brand ad iniziative prestigiose, nella convinzione che arte e cultura siano opportunità di crescita e sviluppo e che possano contribuire al miglioramento della qualità di vita della città.
Con la mostra “La materia come immagine di se stessa” viene presentato il lavoro creativo di uno dei più interessanti talenti contemporanei del Salento; sono venti le opere scelte per tracciare in maniera organica il profilo artistico del Pellegrino. Nato a Collepasso nel 1957, si è formato frequentando il Liceo Artistico di Lecce, l’Accademia di Belle Arti di Firenze sino a specializzarsi in restauro architettonico e riuso dei centri storici presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Tra le sue esperienze più significative, la collaborazione con Laura Castagno e Leonardo Mosso nel Museo dell’Architettura e delle Arti Applicate “Alvar AAlto” e, negli anni ’80, l’esperimento di teatro urbano nell’ambito del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca.
Ciò che, in prima battuta, colpisce nel lavoro di Pellegrino è la concezione della superficie dell’opera, che diventa schermo della storia e pagina su cui scrivere un racconto; una narrazione che, come spiega Toti Carpentieri nella sua prefazione al catalogo della mostra, “si manifesta ben oltre ogni suo aspetto strettamente formale, e nel permanere di un particolare interesse nei confronti della molteplicità della materia, spesso insistita e ricorrente. Dapprima tra tessuti, fibre, sete, corde, cuciture, intrecci e nodi, e quindi nella ri-scoperta della terra e di quella sua particolare ed amorfa fisicità cretosa, in un crocevia di percorsi reali ed immaginari che mettono insieme antichi testi, riferimenti storici, sollecitazioni letterarie e inequivocabili contemporaneità”.
La forza del lavoro di Pellegrino si esprime nella capacità di rileggere la materia, di rianimarla e renderla evocativa, non ponendosi limiti fisici, ma lasciandola debordare dalla superficie “tra segni essenziali, raffinatezze coloristiche, intrusioni, astrazioni, riconoscibilità ed auree campiture: arcaiche, preziose e regali” (T. Carpentieri).
Nell’esposizione, che si potrà visitare nella hall del Risorgimento Resort sino al 10 gennaio, ci sono anche alcune opere scultoree, che confermano Pellegrino un’artista poliedrico ed ispirato.