Un lungo, lunghissimo corteo rosso ha sfilato il centro del capoluogo pugliese, come avvenuto in cento altre città d'Italia. Anche a Bari lo sciopero generale della Cgil ha mobilitato migliaia e migliaia di lavoratori, giovani, pensionati, precari, disoccupati e sindaci. Erano in tanti, più di diecimila. Una sola voce, tra le bandiere rosse, che si è alzata contro la manovra finanziaria del Governo. In testa al corteo, partito da piazza Castello per arrivare poi in piazza della Repubblica, i braccianti della Masseria Boncuri di Nardò. Sul palco il "compagno Ivan", così è stato definito, ha portato la lotta di questi immigrati contro il caporalato e lo sfruttamento. Dal Salento ben 17 pullman sono partiti, con a bordo i lavoratori in cassa integrazione dell'Adelchi, i metalmeccanici, i lavoratori della Bat, della sanità, della pubblica amministrazione. Ognuno rappresenta una storia difficile, vertenze che durano da anni senza alcuna soluzione. Tutto questo è stato portato nella piazza di Bari ed unito alle "vite precarie" di lavoratori di tutte le altre province pugliesi. Noi di SalentoWebTv abbiamo ascoltato la loro voce e raccolto le loro testimonianze nel nostro reportage di Articolo21.