In vacanza 1 italiano su 3 cerca i cibi tipici, ma attenzione al tarocco

In vacanza 1 italiano su 3 cerca i cibi tipici, ma attenzione al tarocco

Per piu' di un italiano su tre dipende dal cibo il successo della vacanza. La "villeggiatura" per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali.

E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il cibo è considerato dagli italiani l'ingrediente più importante della vacanza che batte la visita a musei e mostre, (29 per cento), lo shopping (16 per cento), la ricerca di nuove amicizie (12 per cento), lo sport (6 per cento) e il gioco d'azzardo (2 per cento) secondo l'indagine Swg.

Una tendenza che - continua la Coldiretti - è il motore del turismo enogastronomico che vale 5 miliardi di euro e traina la domanda di vacanze Made in Italy tra italiani e stranieri. Ma se le ferie sono l'occasione per molti italiani di mangiare fuori e assaggiare nuovi sapori, le localita' di vacanza sono spesso - sottolinea la Coldiretti - anche i luoghi dove piu' elevato e' il rischio "tarocco" con la preparazione di piatti "acchiappaturisti" che nulla hanno a che fare con la tradizione locale. E' bene tenersi alla larga - precisa la Coldiretti - dai ristoranti che offrono ricette "violentate" come la cotoletta alla milanese preparata con carne di pollo o maiale, fritta nell'olio di semi al posto della carne di vitello fritta nel burro e fuggire rapidamente di fronte ad una locanda romana che offre spaghetti alla carbonara con prosciutto cotto al posto del guanciale e formaggio grattugiato al posto del pecorino romano.

Tra i piatti più "traditi" nella costiera amalfitana ci sono - continua la Coldiretti - la tipica caprese servita con formaggio industriale al posto della mozzarella di bufala o del fiordilatte mentre in quella ligure non mancano i casi di pasta al pesto proposta con mandorle, noci o pistacchi al posto dei pinoli e con il formaggio comune che sostituisce l'immancabile parmigiano reggiano e il pecorino romano. Un inganno che colpisce anche la tradizione siciliana con la pasta alla norma preparata spesso con semplice formaggio grattugiato al posto della ricotta salata. Ma tra i falsi culinari piu' spacciati lungo tutta la penisola durante l'estate figurano anche - precisa la Coldiretti - il tiramisu' con la panna al posto del mascarpone e gli spaghetti alla bolognese, una invenzione per stranieri completamente sconosciuta nella citta' emiliana.

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