Luca Alemanno dal Salento a Los Angeles con un contrabbasso ed un sogno

Quando ascolti Luca Alemanno suonare nutri il ragionevole sospetto di assistere ad un corpo a corpo intimo, l'espressione di una relazione potente sotto gli impudichi riflettori di un concerto, un movimento che libera - istante dopo istante - gli incanti che la musica sembra promettere a chi ne abbraccia la vocazione, non senza momenti di dubbio e di stanchezza, di certo non senza sacrifici, separazioni, smottamenti umorali.

#salentowebtv Ci sono storie che sembrano favole popolari, intrecciate con gli elementi tipici del percorso dell'eroe -...

Pubblicato da Salentoweb.Tv su Lunedì 22 febbraio 2016

Sia ben chiaro, se sei nato nel Salento con un certo tipo di talento che ti tormenta nella misura in cui ti fa vibrare, sarai consapevole molto presto della tua geografia-madre, un sud che lascia gemmare ispirazioni vivaci e intelligenze tra le più raffinate - e semisconosciute - del panorama culturale contemporaneo, ma dove certi movimenti non sono mai cominciati. Un non cominciamento che ti spinge a partire, a cercare confronti e stimoli altrove, ad esplorare nella distanza da casa, sempre più lontano, come l'acqua che cerca e trova il suo livello.

"Vedere il mondo in un granello di sabbia e il cielo in un fiore di campo, Tenere l'infinito nel palmo della tua mano e...

Pubblicato da Luca Alemanno su Sabato 13 febbraio 2016

Luca Alemanno si è abituato prestissimo al pendolarismo dettato dalla necessità di vivere la musica, non si contano i chilometri che ha percorso da quando aveva appena sedici anni. Oggi il contrabbassista partito ormai da tempo da Alessano per trasferirsi a Roma, di anni ne ha 28 ed è alle prese con un sogno appena avveratosi: essere ricevuto alla corte di Harbie Hancock, uno dei mostri sacri del Jazz.

Talvolta la possibilità che un sogno del genere si avveri è talmente improbabile che in molti non ci provano neppure. Non è il caso di Luca, componente stabile del Fabrizio Bosso 4tet, cuore pulsante del Carolina Bubbico Trio (insieme ad un altro salentino doc, Dario Congedo), lo scorso 13 febbraio è stato scelto, primo italiano della storia, per entrare a far parte del Thelonius Monk Institute, l'organizzazione no profit considerata un tempio sacro del jazz. Il contrabbassista salentino è stato scelto da veri e propri miti viventi, come ci ha raccontato stamattina:

"Herbie Hancock in persona ha incontrato i partecipanti, ci ha parlato con la semplicità che contraddistingue i grandi, mi sembrava tutto un sogno. Ed è ancora così. Sto vivendo un'esperienza al limite tra il sogno e la realtà, a settembre andrò a vivere a Los Angeles grazie alla borsa di studio che mi permetterà un confronto diretto con musicisti del calibro di Wayne Shorter, Kenny Burrell e Jimmy Heath."

Ad ascoltarlo raccontare, con il sorriso che sempre riempie le sue parole, si viene contagiati da un entusiasmo salvifico:

"Per tutta la vita non ho fatto che ascoltare dischi che sono diventati casa mia, il non-luogo che mi porto appresso mentre viaggio da un continente all'altro, concerto dopo concerto. Ed ora mi ritrovo a tu per tu con i musicisti che abitano quei dischi, quella casa."

La prima volta che lasciò il Salento correva l'anno 2008:

"Non avevo ancora vent'anni ed andai a Toronto, in Canada, un tour importante per l'etichetta dell'artista Osunlade. Ho imbracciato il primo basso quasi per caso, mio fratello suonava in un gruppo ed un giorno mancava il bassista così ci provai io. Da lì il Conservatorio di Lecce e poi Salerno, da lì l'Eurobass Contest a Verona e tante, tantissime collaborazioni."

Sì, tantissime. Basti pensare a Dee Dee Bridgewater, Joe Lovano, Stanley Jordan, (giusto per citarne alcuni), basti pensare a tutti i festival internazionali ed i club che lo hanno visto passare ed incantare il pubblico, senza dimenticare l'esperienza dell'anno scorso a Sanremo. Adesso la favola raggiunge una vetta importante, dopo la selezione vissuta insieme ad altri 26 musicisti provenienti da tutto il mondo, un progetto che prevede un'audizione ogni due anni. Un talento che sorride a pochissimi. Luca Alemanno sa ricambiare quel sorriso, glielo vedi affiorare sulle labbra quando suona, durante quel corpo a corpo sensuale e sincero con il contrabbasso, il suo compagno di viaggio, di vita, la sua casa nel mondo.

Vai, ragazzo, vai.

Ebbene si...eccomi qua!vado a vedere che si dice dentro!!!

Pubblicato da Luca Alemanno su Giovedì 29 gennaio 2015

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