Questa sera in un angolo speciale della città succederà qualcosa di unico. E così, mentre voi starete già dormendo, sarete impegnati ad assaggiare succulenti piatti salentini nelle vostre case o sarete intenti a sorseggiare del buon vino, un po' più in là, e precisamente al Teatro Paisiello, andrà in scena qualcosa che ha già conquistato il cuore dei leccesi negli anni passati ma che ha un’energia così travolgente che non può far altro che essere richiesto ancora una volta, un altro anno ancora, di nuovo.
Lecce è così, se si innamora di qualcosa la rivuole, e “Dignità Autonome di Prostituzione” lo spettacolo teatrale del bravissimo Luciano Melchionna, sceneggiatore, attore e regista teatrale italiano, nato dal format di Betta Cianchini e dello stesso Melchionna, torna in città per quattro serate consecutive per far sì che i suoi attori che sono anche mimi, cantori, urlatori e che sono in vestaglia o giacca da camera in un’atmosfera rossa e confusa, si “vendano” a suon di dollari agli spettatori increduli e travolti dall’energia di questo spettacolo.
A poche ore dalla prima, abbiamo intervistato Gigi Coclite, Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Spettacoli ed Eventi del Comune di Lecce, che ci ha raccontato perché lo spettacolo torna a Lecce per la terza volta, i segreti del suo successo e il perché della ricca partecipazione del pubblico leccese. Inoltre, l’Assessore ci ha svelato qualche anticipazione sulle novità che coinvolgeranno la città di Lecce nei prossimi mesi, quelli in cui sarà a pieno titolo “Capitale Italiana della Cultura 2015”. Intanto, per questa sera, e fino al 3 Maggio, lasciarsi "sedurre" dall’arte sarà davvero una cosa semplice grazie a “Dignità Autonome di Prostituzione”.
Assessore, Dignità Autonome di Prostituzione torna per la terza volta a Lecce. Lei è uno dei sostenitori di questo spettacolo e della sua presenza nel calendario teatrale. Perchè? Cosa l’ha colpita particolarmente?
"Quando anni fa questo spettacolo ancora non era molto conosciuto, siccome mi piace il teatro e giro molto per l’Italia, ebbi la fortuna di assistere a Dignità Autonome di Prostituzione all’Ambra Jovinelli a Roma e poi al Teatro Bellini di Napoli perché mi colpì molto. Nel programmare la mia prima stagione teatrale, quindi, come Assessore al ramo, volli fortemente Dignità Autonome. Siccome il successo è stato talmente clamoroso, le richieste della popolazione (non solo quella teatrale) ogni anno si sono ripetute e quindi lo abbiamo fatto sia lo scorso anno e anche quest’anno perché le persone che sono rimaste entusiaste dallo spettacolo tanto da richiederci di riproporlo. Quella di Dignità Autonome è una forma di teatro innovativo, (infatti ha vinto premi importanti anche sotto questo profilo, come teatro dell’innovazione) ma il segreto vero è che questo format riesce a portare a teatro le generazioni più giovani che altrimenti non andrebbero. Proprio questo gioco di contrattazione, la parte più allegra, bene si accoppia alla parte seria, alle pillole, ovvero a ciò che avviene nelle stanze dove i monologhi sono abbastanza drammatici perchè parlano della violenza sulle donne, dell’emarginazione, dell’omosessualità. E’ un format indovinato e visto il tutto esaurito sia di oggi che di domani, abbiamo avuto ragione anche quest’anno".
Perché pensa che ai leccesi sia tanto piaciuto Dignità Autonome tanto da essere nuovamente richiesto e riproposto e tanto da registrare il tutto esaurito per il terzo anno consecutivo?
"Io quest’anno devo dire che ho avuto la conferma che il pubblico leccese è un pubblico attento. Per quanto riguarda la stagione teatrale abbiamo avuto sold out in quasi tutti gli spettacoli tranne in uno in cui abbiamo avuto problemi di comunicazione che non è dipesa dall’amministrazione comunale. Questo è significativo. Per “Le sorelle Malacuso” per esempio, che io ho lottato per portare a Lecce, se avessimo avuto i doppi biglietti a disposizione, li avremmo venduti tutti perché anche quello è un teatro particolare che ha vinto i due premi più importanti del settore per l’anno 2014, i premi Ubu come miglior spettacolo e miglior regia. Il pubblico ha davvero risposto benissimo. E’ attento, sta cambiando, ha bisogno di proposte diverse. Per quanto riguarda Dignità Autonome ha apprezzato questo spettacolo da un lato per la sua leggerezza e dall’altro per la sua novità e per il piacere di poter partecipare ad un teatro non convenzionale. L’idea di tutto quel movimento diverte le persone, tant’è che moltissimi gruppi vengono per tutti i cinque giorni di seguito".
In un’intervista di qualche anno fa lei ha detto che Lecce dovrebbe andare in questa direzione, su questo tipo di rappresentazione teatrale. Perchè?
"Perché a meno che non si scelga di portare in città grandissime produzioni che a Lecce (sia per i costi sia per lo spazio) così come in altre città italiane è impossibile permettersi, puntare su questo genere di teatro penso sia una formula vincente. Ho già fatto riferimento alle produzioni che sono giunte in città, sono espressioni teatrali molto accattivanti che forse non hanno i vantaggi pubblicitari che possono avere i grandi nomi della televisione, ma che comunque riscuotono il gradimento del pubblico più attento. Anni fa si faceva Gianfranco D’Angelo a Lecce, da qualche anno onestamente facciamo Orsini, la Marinoni, Emma Dante, Mario Perrotta. Non ricordo tutti ma in questi tre anni mi sembra che si sia voltata pagina".
Il teatro sarà sicuramente uno dei settori protagonisti della programmazione che verrà attuata nei prossimi mesi, quelli in cui la città di Lecce sarà Capitale Italiana della Cultura. Quali sono i progetti e le idee che metterete in campo?
"Sarebbe un discorso davvero molto lungo, perché tante sono le idee. Per rimanere nell’ambito del teatro, noi abbiamo chiamato tutto il movimento teatrale di quest’anno “Il teatro fuori dal Teatro”. Stiamo quindi lavorando su un progetto particolare che vedrà nuovi luoghi deputati al teatro. Io spero di poter utilizzare il parco archeologico di Rudiae, per esempio, e di adottare un nuovo sistema di fare cultura. E’ lunghissimo l’elenco delle iniziative che stiamo mettendo in campo e che vanno dal recupero della musica folk leccese alla musica bandistica della tradizione rielaborata al Festival della Letteratura, alla Danza, a Lecce Galleria d’Arte che sarà un progetto che coinvolgerà il teatro per un intero mese. Ma di questo ne parleremo nei prossimi mesi".