Il diario #ArtLab14: 26 settembre

Il diario #ArtLab14: 26 settembre

REINVENTARE EUTOPIA - UN CAFFE' CON AIRAN BERG
Percorso Territori
Il workshop si è svolto questa mattina dalle ore 9.00 alle 11.00 a Casa Eutopia

L’incontro tenutosi presso Casa Eutopia, una delle sedi di “Lecce 2019 Città Candidata a Capitale della Cultura”, ha ospitato Airan Berg il direttore artistico del progetto, l’intervista è stata tenuta da Joanneke Loostma, International project manager.

L’ospite ha iniziato l’intervista raccontando del progetto e di quali sono i propositi principali, l’intento è quello di celebrare non solo la città ma anche i cittadini e i loro sogni, tutto questo non sarebbe possibile senza di loro in quanto loro sono la città, si vuole cercare di esaltare tutte quelle realtà associative del territorio che spesso rimangono nascoste, sono loro che mantengono vive tutte le attività culturali, spesso senza nessuno aiuto da parte della pubblica amministrazione.

Questi enti spesso rimangono sommersi perché gli esigui fondi a disposizione sono utilizzati per creare progetti, Lecce come città candidata a capitale della cultura ha
l’obiettivo di creare una piattaforma che doni visibilità a tutte queste associazioni e le faccia conoscere ai cittadini. Si intende celebrare non solo “il da dove veniamo” ma anche il “chi siamo” e il “dove vogliamo andare”, si cerca un’interazione a più livelli.

Il signor Berg ha raccontato come è nata la collaborazione, nel 2011 ha partecipato al festival ArtLab a Lecce e ha conosciuto il sindaco Paolo Perrone al quale ha introdotto il progetto di Capitale della cultura, ovviamente la comunità europea sostiene e fornisce l’onorificenza, ma è compito delle città reperire i fondi per poter partecipare, così l’idea è stata accantonata fino al 2013. Arrivato in terra salentina, il direttore artistico si è trovato a dover affrontare la poca fiducia dei cittadini verso la pubblica amministrazione e la diffidenza reciproca che non permetteva la genuina condivisione di idee tra le varie parti in gioco. Fortunatamente l’incontro con persone motivate che hanno avuto la voglia di sperimentarsi nel progetto attraverso non solo la messa a disposizione di fondi ma anche di capitale umano, ha fatto si che la situazione migliorasse e che venisse a crearsi un rapporto di fiducia, rapporto ancora tutt’oggi in costruzione perché sono molti i cittadini che attendono ancora un errore al quale appigliarsi per confermare le loro teorie pessimistiche sul progetto.

Sono tre le idee a partire dalle quali è stato sviluppato il programma:

- Il sud
- Il restituire dignità e quindi fiducia al territorio
- Utopia, la necessità di sognare e di reinventarsi
- Celebrare la città a livello europeo

Si è cercato di lavorare su vari livelli, in modo tale da ricoprire tutti gli ambiti della vita culturale, sia che essi si riferiscano alla sostenibilità ambientale, ai servizi sociali, al
turismo e così via dicendo, così sono nate le 8 utopie:

- PROFIttopia
- EXPERIENtopia
- ECOtopia
- EDUtopia
- DEMOCRAtopia
- POLIStopia
- TALENtopia

Tutte facenti capo ad un insieme comune che è quello di ARTtopia. Una delle mission di Lecce Candidata a Capitale Europea 2019 è quella di modificare l’immagine che i visitatori hanno del territorio e di abbattere quella logica ormai antiquata che vede il Salento come terra pigra e svogliata; solo facendo percepire che il cambiamento è reale si possono davvero attirare gli investimenti. Una delle varie idee in cantiere è quella di creare un villaggio culturale, la sede sarà quella di un ex ospedale in disuso e l’obiettivo sarà quello di creare un laboratorio artistico e di idee dove le persone potranno lavorare con il corpo, la parola o le varie tecnologie, un vero paradiso interdisciplinare dove i cittadini potranno interagire tra di loro ma anche con ospiti provenienti da altre culture.

Secondo il relatore non servono grandi progetti o ospiti celebri per far crescere una città a livello culturale, basta solo avere la voglia di “Costruire, Trasformare e Agire”.
Durante l’incontro da parte del pubblico in sala si sono palesate alcune preoccupazioni, come quella che si possa snaturare la vera indole della città, abituata a vivere lentamente ma non per questo in maniera meno proficua e che una volta finita la corsa alla candidatura, in caso di non vittoria, tutti i progetti nati in quest’ambito possano essere abbandonati e quindi vada vanificato il lavoro di tutti questi anni.

LABORATORI DI COMUNITÀ
Percorso sostenibilità
Il workshop si è svolto questo pomeriggio dalle ore 14.30 alle 18.15 al Must

I laboratori di comunità tenutosi al Must hanno visto protagonisti Marco Ratti e Anna Di fino in qualità di rappresentanti di Banca Prossima. Nell'ambito di "Strumenti di welfare comunitario", apre la discussione il Dott. Ratti sottolineando l'importanza di finanziare il business sociale. A questo proposito due le parole chiave: donazioni e Crowdfunding il cui potenziale in Italia non è ancora ben sfruttato.

Il microfono passa quindi alla dott.ssa Difino che racconta Banca Prossima. Chi è Banca Prossima? Banca Prossima è la banca per il sociale che ha come mission quella di creare credito sociale ascoltando le diverse esigenze del territorio per dare risposte certe ai clienti e non clienti. Banca Prossima guarda il mondo da una finestra chiamata" no profit", non può aggredire clienti privati e gli utili non vengono distribuiti ai soci bensì reintegrati in un fondo di garanzia. Gli strumenti che Banca

Prossima impiega per finanziare il sociale sono due: recuperare credito per poter poi concedere a sua volta, e ridurre i costi del credito. La domanda da parte di un componente del pubblico " cosa intende lei per sociale", offre alla dottoressa la possibilità di chiarire che per “sociale” Banca Prossima intende tutto ciò che si riferisce all'umano.

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