Cannabis terapeutica: #iostoconlucia

Cannabis terapeutica. Lucia Spiri e Andrea Triscuoglio: “Sì della Regione? Meglio tardi che mai! Ma non basta”

Alzare la cornetta, comporre il suo numero e sperare di non aver sbagliato orario o momento. Chiamare Lucia, la presidentessa di “La Piantiamo - Cannabis Social Club” , trentaduenne racalina affetta da sclerosi multipla, e “romperle le scatole” giornalisticamente parlando, non è mai semplice. Ma non perché lei abbia mai dato segni di intolleranza alle telefonate di chi “vuole sapere”. Anzi! Non è semplice perché tutto vorresti fare in quel momento, tranne che disturbarla, che con la sua voce da salentina che, in cinque secondi netti, ti conquista il cuore. Magari in quel momento starà riposando, o starà in giro con il suo William a combattere la sua battaglia, magari starà bevendo un infuso alla canapa, o mangiando un pezzo di torta alla canapa. A noi piace immaginarla così.

Prima di venire al motivo della nostra telefonata Lucia e la sua storia meritano qualche rigo esplicativo.
Lucia Spiri, mangia, inala e beve sotto forma di infusi la canapa perchè ha scoperto che è l’unico modo per placare i suoi dolori. Come lei, Andrea Trisciuoglio, foggiano, altro volto storico della battaglia. Come lei, tanti altri. Ma non ancora tutti.
Parliamo di battaglia perché Andrea e Lucia ottengono la canapa tramite spedizione del farmaco terapeutico dall’Olanda. Il farmaco si chiama Bedrocan e i modi per farlo giungere in Italia non sono ovvii e veloci, quindi nemmeno economici. Molti ammalati non riescono ad ottenerlo e ne consegue che i miglioramenti che il farmaco provoca in chi lo assume non possono, ovviamente, riprodursi in chi non può farlo.
La battaglia quindi è questa: poter coltivare la canapa a scopo terapeutico. Avere il permesso, abbattere la legislazione imperante che pone limiti sulla questione e non consente la coltivazione. Il pregiudizio, invece, non c’è mai stato. Lucia lo ha sempre raccontato, sin dai primi momenti in cui ha capito che nella cannabis c’era il suo piccolo ritorno alla vita che la malattia ha provato a strapparle. Lucia ha sempre detto di aver trovato di fronte a sè solo sorrisi. Nessuno sguardo incerto. Nessuna diffidenza.
Torniamo alla nostra telefonata. A risponderci è William, suo fedele compagno-marito, perno cruciale dei suoi movimenti. William ci lascia parlare con Andrea Trisciuoglio che commenta con noi la notizia riportata dai media locali e regionali: “dal Consiglio Regionale il Sì alla proposta di legge che consentirà l’uso di cannabis a scopo terapeutico”.
“A me verrebbe da dire: MEGLIO TARDI CHE MAI!”- Ci spiega Andrea - “un anno fa abbiamo mandato una video lettera al Presidente Vendola proprio in merito alla proposta di legge. Adesso, finalmente, la Regione Puglia elimina profonde limitazioni sulla delibera che non consentiva l’utilizzo della cannabis. Ma infondo, questo non è un passo avanti vero e proprio - prosegue Andrea - Il nostro obiettivo è la coltivazione diretta. Nella delibera si parla ancora di preparati cannabinoidi. No! Noi vogliamo produrla."

Il messaggio è forte e chiaro: per abbattere i costi, per non rivolgersi ai pusher, che vendono illegalmente sostanze scadenti, e consentire la cura ad un elevato numero di malati non c’è altra soluzione se non quella della coltivazione diretta. Solo quando questo passaggio verrà superato, si potrà dare speranza a chi ogni giorno utilizza il suo tempo per ottenere un risultato necessario e giusto per se stesso e per gli altri.
Lucia, intanto, gira l’Italia. Con il suo infusore. Con tutto ciò che le consente di provare a vincere questa “Guerra della sua salute” o se non altro, del suo benessere.
Noi, da qui, possiamo tendere mano ad una figlia di questa terra e possiamo provare a lanciare un appello: #iostoconlucia. E tu ci stai?

A cura di Chiara De Carlo.

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