Che cosa guida i nostri passi nel tentativo di ritrovare la strada di casa? E che cos'è la casa, l'inizio di tutto, il paradiso che contiene già l'inferno, se non la fiaba, ovvero l'origine di tutti gli incipit e del gesto fatto di quella stesura infinita che alimenta il verbo narrare. Nell'impossibilità di negarci il lato oscuro della vita, ci raccontiamo e interpretiamo storie passate di mano in mano. E perché nelle favole ci si imbatte tanto spesso nella solitudine mai arrendevole dei bambini abbandonati? Forse perché i figli della sorte incarnano il non luogo provvisorio e la precarietà della condizione umana.
La diversità di un destino avverso innesca il viaggio verso un altrove teorico per ogni eroe di fiaba, la diversità è il filo conduttore di Strade Maestre 2016/2017, la stagione di prosa dei Cantieri Teatrali Koreja, di cui SalentoWeb.Tv è media partner, inaugurata ieri sera con uno spettacolo dedicato agli orfani per eccellenza, Hansel e Gretel, "H+G", portati in scena da attori molto speciali - insieme alla danzatrice e attrice Chiara Michelini - provenienti dall'Accademia della diversità - Teatro La Ribalta, la prima compagnia teatrale professionale che si occupa di persone con handicap.
Il pubblico che ha partecipato al primo appuntamento in cartellone, ha condiviso con gli attori lo spazio scenico pensato come un attraversamento della paura verso una soglia di consapevolezza e presa di coscienza, dopo aver vagato nel bosco ed aver ceduto alle lusinghe di chi prometteva salvezza, ma senza mai perdere la tenerezza, senza perdere la sostanza di tutto ciò che sappiamo su noi stessi e sul mondo.
"H+G" firmato da Alessandro Serra e con Maria Magdolina Joahnnes, Michael Urtertrifaller, Rodrigo Scaggiante, Lorenzo Friso e Chiara Michelini, è forse una delle più convincenti e necessarie variazioni sul tema di Hansel e Gretel e dunque sull'esperienza della perdita e dell'innocenza ritrovata. "Essere visto con uno sguardo diverso", infatti, è la dichiarazione d'intenti che innesca il cortocircuito tra attore e spettatore lungo il sentiero che determina i due poli della storia.
Non a caso, nel 2015 la compagnia ha ricevuto il Premio dell'Associazione Nazionale Critici del Teatro per la poetica legata ai temi della diversità e la ricerca del valore della vita e dei veri sentimenti. Lo spettatore è incalzato dagli sguardi degli attori, così vicini, carichi di punti di domanda ai quali ognuno può rispondere dopo aver visto lo spettacolo, semplicemente toccando i propri sassi bianchi nelle tasche e scoprendosi capace di quello sguardo nuovo, necessario per vedere ciò che nessuno guarda e per condividere la possibilità che questo fare teatro offre non solo agli addetti ai lavori, ma in special modo a chi lo riceve in dono, ovvero partecipare ad una comunicazione sociale inclusiva, contribuire al riscatto delle identità perdute o messe da parte, alla voce che ha radici nell'Uomo.
Perché dopo aver visto il palcoscenico diventare bosco e l'albero farsi ombra e l'ombra scivolare sugli attori nei panni di Hansel e Gretel, lo spettatore può smettere di chiedersi "Chi può salvarmi?" per guardare negli occhi il bambino che lo ha davvero salvato accompagnandolo sino all'adulto che è diventato senza lasciarsi divorare dalla paura ancestrale di essere escluso dalla famiglia/società, lascialo solo e lontano dalla gioia di spezzare il pane plurale e condividere destini vicari.
La danzatrice Chiara Michelini in stato di grazia è matrigna ed è strega, rapisce la sua interpretazione che sconfina spesso nell'alfabeto che Pina Bausch ci ha lasciato in eredità, convince il pubblico essendo in scena sostanzialmente come elemento intrafamiliare, generando una riflessione vasta su ciò che è già in nuce, sotto gli occhi di tutti quelli che credono di vedere un tavolo per poi scoprire che può trasformarsi in un letto, credono di vedere un vassoio pieno di mele che si trasforma in maschera di legno, credono di riascoltare una vecchia storia non troppo edulcorata dalla riscrittura dei Grimm, e scoprono come "La diversità mi fece stupendo" sia non solo la chiave di volta di pasoliniana memoria che lega tutti gli appuntamenti della stagione di prosa 2016/2017 a cura di Koreja, ma in special modo l'opportunità di lottare insieme agli artisti contro l'esclusione, ritrovando la casa-teatro che può finalmente accogliere tutti dopo il viaggio lungo le "Strade Maestre".
"H+G" è in replica anche stasera, sabato 5 novembre, a partire dalle ore 20.45, e domani, domenica 6 novembre, alle ore 17.30
Il prossimo appuntamento, invece, è in programma nel Teatro di Via Dorso sabato 12 novembre a partire dalle ore 20.45 con "Cammelli a Barbiana", racconto su Don Lorenzo Milani anticipato dall'incontro pubblico delle ore 18.00 coordinato da Luigi De Luca "Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali e disuguali". Tutte le informazioni: www.teatrokoreja.it