Tanti salentini per un obiettivo solo: #difendiamogliulivi

Ogni bambino, affacciato al finestrino dal sedile posteriore della sua auto guidata dai grandi, si è perso, almeno una volta, nella strada che corre veloce di fronte ai suoi occhi e che disegna quadri e paesaggi che in un attimo scompaiono alla vista.
Sono distese verdi trafitte da arterie d’asfalto, e su ogni distesa ci sono loro, gli ulivi dai mille volti. Il passaggio è veloce, è molto veloce, eppure è quasi impossibile non fermare lo sguardo su quell’albero così diverso da quello che ha accanto. Sulle venature che formano un volto, sui rami che s’innalzano a mò di braccia per sostenere la folta chioma, le foglie verdi, le olive.
Quel bambino lo sa già, se è nato nel Salento, che quelle strane forme naturali e artistiche sono un fiore dai frutti dorati. Sono ciò che ha impegnato tutta la famiglia per tanti giorni nella raccolta, nella corsa ai frantoi, nei risultati del lavoro. Quello è l’olio, quello che i salentini non comprano perché hanno la campagna, perché hanno gli alberi, perché l’olio, quello salentino, è il migliore di qualsiasi olio da comprare.
Ci scorre nelle vene, ci si palesa davanti agli occhi nei piatti che ogni giorno mangiamo con gusto e che non hanno lo stesso sapore se conditi al di là della nostra terra. Siamo viziati: nel gusto, nella vista, nei profumi. E’ un limite ed è una fortuna. Ed è un sentimento che unisce forte e che rende compatto un movimento naturale che unisce la gente da Leuca a Brindisi, e anche un pò più in su, quando il punto cruciale è la difesa di un tesoro comune, gli ulivi, appunto.

Oggi, sono da difendere. Dalla malattia, dall’estirpazione, dal disseccamento, da questo nome per antonomasia fastidioso: la xylella fastidiosa. E ad essere promossa è la voglia di vivere in un ambiente sano, di mangiare sano, e di salvare un simbolo sacro di questa terra. Perché il filo sottile della consapevolezza di fronte ad un problema serio sta nella fermezza e nella convinzione del voler salvare questi alberi, senza portarli verso l’estirpazione certa (per quanto riguarda quelli malati). E il problema è diventato grande “in un tempo piccolo”.

Le radici, a dire il vero, se sono vere e ben fisse, sono capaci di qualsiasi cosa, anche di trasformare un batterio in un virus positivo, quello della diffusione di un messaggio, #difendiamogliulivi, che è riuscito a diventare virale in un battito di ciglia grazie al fondamentale supporto dei social network, motore pulsante verso una piazza Sant’Oronzo popolata come poche altre volte nel giorno della Domenica delle Palme. E non è un caso. I social a servizio di una giusta causa per una manifestazione promossa da Associazione Spazi Popolari, CSV Salento, Forum Ambiente e Salute, Lilt Lecce, Peacelink e associazione Casa delle Agricolture Tullia e Gino, che Salentoweb.tv vi ha fatto vedere in questo video, e che ha portato più di cinquemila persone in piazza a imporre la propria presenza. Come se ognuno rappresentasse un ulivo scelto e adottato (anche se gli ulivi sono di più, troppi di più). Come se ognuno, in quel momento non potesse far altro che stare lì. Come quando si dà voce a chi voce non ne ha. Il concetto, questa volta è stato lo stesso.

Ed Expo Milano 2015, dedicata all’alimentazione e alla nutrizione, bussa alle porte della Puglia “pensante”. E l’oro verde di Puglia vive i suoi giorni peggiori. E il concetto di alimentazione sana chiude gli occhi sconfitto di fronte ad un problema che va risolto in fretta.

Marco Materazzi è con noi!!!!! #difendiamogliulivi

Posted by Nandu Popu Sud Sound System official on Giovedì 26 marzo 2015

Claudia Gerini è con noi!!!!! #difendiamogliulivi

Posted by Nandu Popu Sud Sound System official on Giovedì 26 marzo 2015

L’appoggio sempre prezioso del personaggio noto, da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, a Emma, ai Sud Sound System (solo questi ultimi presenti in piazza) fino a tanti altri ancora non solo salentini, questa volta, ha avuto un solo fine: diffondere la causa a livello nazionale. A livello locale, per una volta, si è diffuso bene e da solo. Perché tutti quanti (politica a parte) siamo stati e saremo ancora quel bambino, che affacciato al finestrino, fissa nei suoi occhi e nel suo cuore i giganti verdi della terra salentina, che non possono seccare, non possono morire, non possono essere portati via.