Il seminario di SalentoWebTv con il prof. Formenti presso l'Università del Salento: riflessioni

La prima volta che sono entrata presso l'(ex) Sperimentale Tabacchi di Lecce, sede dell'Università del Salento, ricordo ancora l'odore di mura sconosciute, di gente ignota, di banchi freschi di pittura. Una grande malinconia e nello stesso tempo l'eccitazione per l'inizio di una nuova avventura: il primo giorno di Università.

I miei più cari amici erano tutti tra Roma e Milano. Io avevo scelto "Conservazione dei Beni Culturali", era "ottima" a Lecce, così decisi di rimanere nella mia città natale, di non "fuggire" come gli altri verso l'ignoto. Scappavo quando potevo, ho viaggiato molto negli anni universitari, tra mostre, scavi, esperienze varie all'estero.

Quell'ignoto credo di averlo affrontato ugualmente anche se in maniera diversa. Ho vissuto Lecce, grazie alla Facoltà di Arte, come una turista. Ho conosciuto il Salento, la storia, gli angoli più nascosti, ho scavato tra le pieghe di una terra che è un lembo ma che vista da un altro verso è tanto vasta, è tanta.

Oggi mi sono ritrovata in quella stessa aula, a presentare un progetto che sento come un figlio. Il Professore Carlo Formenti (docente di Sociologia della comunicazione e dei processi culturali) mi ha definito davanti ai suoi alunni "una delle fondatrici" e questa parola oggi mi ha fatto tanto pensare.

Quell'aula era posseduta da studenti del Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione e non "storici dell'Arte", da ragazzi- spero- con il sogno di conoscere fino in fondo il ruolo della comunicazione oggi, come ci ha cambiato. Se scrivo, se riesco a esprimere le mie emozioni fino in fondo come le ho espresse in quell'aula, è grazie alla palestra fatta attraverso i social media.

Vado orgogliosa di SalentoWebTv, sono felice anche quando svelo pudicamente la difficoltà di portare avanti un progetto così complesso in un territorio ancora troppo spesso immaturo. Mi sento piena quando incoraggio con tutta la mia energia a "buttarsi" in Rete, lì dove il mondo va veloce e la sensazione di accessibiltà all'informazione gratifica anche la mente più pigra.

Spiegare fino in fondo il progetto editoriale di SalentoWebTv è la cosa che più mi affascina: un network capace di fare rete tra imprese, Enti pubblici (Comuni, Provincia, Regione). Un progetto che continuiamo a immaginare con l'editore, ma che cresce di pari passo con la voglia del territorio (non solo nostrano) di investire su internet, creare servizi, applicazioni, accesso facile alle informazioni. Che la promozione passi attraverso i media sociali, la partecipazione attiva dell'utente che "condivide" il tuo racconto (un esempio i tanti che hanno condiviso la Processione del venerdì santo di Gallipoli) è la vera sfida che questo territorio possa cogliere.

Questo non lo dico solo perché lavoro in SalentoWebTv ma perché quando viaggio per formazione, aggiornamento, quando mi confronto con il mondo professionale di internet capisco quante opportunità offra il Web.
Gridarlo ad un'aula di "futuri comunicatori" ha un significato ancora più grande.

Per questo oggi più che mai mi sento "fondatrice di un pensiero", quando mi interfaccio con i miei colleghi, Lara, Christian, Giuseppe, Emanuele, Carmen, Giovanni, Andrea e ci confrontiamo continuamente sulle possibilità di sviluppo di qualcosa di realmente "nuovo", ignoto come quelle pareti che mi hanno accolto il primo giorno accademico.

L'Università nel vero senso del termine dovrebbe essere quello che è stato per me quest'aula, divisa con il Prof. Formenti: discussione, confronto, monito verso ciò che può costringere tutti alla penuria culturale e sociale.

I nostri amministratori dovrebbero studiare la Rete, ma soprattutto investire in nuove figure professionali, creare le condizioni per riflettere del peso della "cultura sullo sviluppo". L'innovazione per me è cultura. La cultura è innovazione.
Se ho generato il pensiero di un attaccamento alla rivendicazione della cultura- come mi è stato fatto notare nella SP3 di quello Sperimentale Tabacchi- posso dirmi grata a questa lezione in aula.

Francesca Angelozzi