Tre dirigenti di Google sono stati condannati dal Tribunale di Milano per non aver impedito nel 2006 la pubblicazione su Youtube di un video che ritraeva un minore picchiato e insultato dai coetanei in un istituto tecnico di Torino.
Il video ha fatto il giro di tutte le tv ed è stato visualizzato 5500 volte in due mesi prima di essere rimosso. La sentenza rappresenta una svolta: mai prima d'ora il grande colosso americano era stato messo sul banco degli imputati per la pubblicazione di contenuti sul web. Dura la reazione di Google, che presenterà appello: "E un attacco alla libertà della Rete". I tre sono stati condannati per violazione della privacy mentre è caduto l'altro capo di imputazione, la diffamazione.
La questione è di fondamentale rilevanza: secondo l'accusa, la tutela della dignità della persona deve pervalere sulle logiche delle imprese. Per approfondimenti vi rimandiamo ai due principali quotidiani italiani, La Repubblica e il Corriere della Sera che hanno dedicato alla notizia l'apertura del loro sito web.