Rompere i paradigmi, ricostruire un linguaggio, il suo linguaggio: questa è la priorità della sinistra, se vuole "tornare avanti", se vuole ricominciare ad essere forza di cambiamento, di fronte alla crisi del liberismo. Matteo Orfini percorre in questo libro il frantumarsi delle certezze dei cantori e dei maitre à penser del dominio del mercato e della finanza, e insieme gli errori commessi dalla sinistra che troppo, e troppo a lungo, ha rinunciato a costruire una visione autonoma. Rinchiusa nella gestione dell'esistente, all'interno dei confini delimitati da un'idea iniqua e sbagliata di globalizzazione, la sinistra ha perduto la capacità di chiamare le cose col proprio nome, e così ha smarrito anche la forza per dominare i processi e per dirigere il cambiamento. "Con le nostre parole" è un saggio analitico e tagliente, che unisce alla critica sferzante e a una spietata analisi delle cause della crisi economica la ricerca di un orizzonte che va al di là di un'elezione o di un congresso - un orizzonte in cui la sinistra recuperi e ricostruisca finalmente la propria autonomia, politica e culturale in primo luogo, e così possa fare di democrazia ed eguaglianza le parole del futuro.