Il professor Alfredo Castellano non andrà a votare al referendum sul nucleare. Non lo farà perché non crede sia possibile e giusto decidere la politica energetica di un Paese così. E' un fisico dell'Università del Salento e il suo nome compare tra quelli degli scienziati italiani che hanno lanciato "un appello alla ragione" a favore del nucleare. Lo abbiamo incontrato nel suo studio e ci ha spiegato le sue motivazioni. "I promotori dell'appello -ci ha spiegato Castellano- si dicono contrari al modo in cui è stata impostata la campagna referendaria: ritengono infatti che, soprattutto dopo Fukushima, si sia dato troppo spazio all’emotività e alle paure irrazionali, troppo poco invece a una seria discussione, con basi scientifiche, su una strategia energetica sostenibile. Anziché chiudere la porta in faccia al nucleare una volta per tutte, l’analisi consiglia infatti di prendere in considerazione il fatto che, ad oggi, esso rappresenta il compromesso migliore tra produzione di energia ed emissioni di gas serra. Ciò che è successo a Fukushima è stato indubbiamente grave, ma è stato causato da un sisma e da uno tsunami di forza eccezionale; inoltre, fra i circa 30000 morti che ci sono stati nella zona, ad oggi neanche uno risulta vittima delle radiazioni provocate dall’incidente nucleare".