Lavoro. Salento in ginocchio. Salvatore Arnesano della Cgil: Fitto ci degni di attenzione

di Lara Napoli

La situazione nel salento è drammatica. I numeri sono sconfortanti e coinvolgono quasi tutti i settori. Cassa integrazione, mobilità, licenziamento. Il futuro attualmente per i nostri lavoratori è più che mai incerto.

Per questo la Cgil prepara la mobilitazione generale del nostro territorio in vista della manifestazione nazionale che si terrà a Roma il prossimo 27 novembre. Nella capitale la “vertenza salento” verrà gridata a gran voce nel pubblico corteo, chiedendo maggiore attenzione al Governo Berlusconi.

Abbiamo incontrato il segretario generale della Cgil Lecce Salvatore Arnesano. Ci ha mostrato i numeri in continua crescita ma in senso negativo che girano attorno al mondo occupazionale nella nostra provincia. Parla di una “Piattaforma Salento” per il rilancio economico aziendale e sociale del territorio, condivisa con Cisl e Uil. Perché senza un piano industriale e una politica economica all’altezza della situazione la ripresa non ci sarà e intanto a pagare le conseguenze più pesanti sono le nostre famiglie e i lavoratori.

Agosto: -1.890 lavoratori in meno. La disoccupazione è aumentata del 5,6% rispetto lo scorso anno. 8.200.000 ore di cassa integrazione, quasi il doppio del 2009 (nel solo mese di settembre ne sono state utilizzate 906.161).

Una crisi, quella attuale, che tiene in pugno la provincia di Lecce, con dati sul futuro occupazionale molto preoccupanti. La crisi è diffusa in tutto il salento: da Maglie a Casarano passando per Tricase, Nardò e Lecce.

In aziende come Filanto, Palumbo, Colacem, Alcar e Prototipo gli strumenti già utilizzati non posso bastare. Tutti i settori sono al collasso.

Per la Fiat Cnh, nonostante la chiusura in anticipo della Cgis, le prospettive non sembrano rosee: si teme possa arrivare anche a Lecce Pomigliano. Alcar ha dichiarato 50 esuberi.

Per l’Omfesa è stato concordato il prolungamento della Cigo fino a dicembre 2010 per 90 lavoratori e insieme è stata aperta la procedura di mobilità volontaria.

La Stanim dalla cassa integrazione ordinaria è ricorsa a quella in deroga per 40 lavoratori, come i 36 lavoratori dell’Olc srl. Scadrà invece la Cgis a luglio 2011 per i 106 lavoratori della Prototipo NTC srl.

Il settore del calzaturiero continua ad essere quello più in sofferenza, nonostante i segnali di ripresa sul territorio di Nardò. La cassa integrazione straordinaria scadrà ad agosto 2011 per i 110 lavoratori Sergio’s srl e per 180 Romano spa; Cig in deroga per i 14 dipendenti Giorgia Fashion srl di Nardò, per i 335 della Crc srl, per i 126 della Nuova Adelchi, per i 75 dipendenti Gsc plast srl, quest’ultime tre aziende tutte di Tricase; richiesta di mobilità in deroga per il licenziamento di 9 dipendenti Sidan di Nardò.

In questo desolante quadro si aggiungono i 500 lavoratori Bat, la cui vertenza oggi è affrontata a Roma al tavolo ministeriale e i 1200 lavoratori ex LSU al servizio di pulizia delle scuole. La crisi ha raggiunto anche settori come l’edilizia, i servizi, la scuola, l’agricoltura e le pensioni. Insomma il salento è in ginocchio e continua a pagare, ingiustamente, conseguenze drammatiche a questa crisi.