I riti della Settimana Santa

La Settimana Santa nel Salento, come nel resto della Puglia, è uno spazio senza tempo. Per sei giorni i riti della commemorazione dei Misteri della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo immergono ogni cittadina salentina in una dimensione sacra dai fortissimi contorni teatrali per reinterpretare i passi salienti delle antiche tradizioni.
Si tratta di uno dei temi principali del turismo religioso in Puglia e tocca il suo apice a Taranto dove quest'anno le telecamere di SalentoWeb.Tv seguiranno la Processione dei Misteri del Venerdì Santo su incarico dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Taranto. La città, stretta da anni nella morsa dei veleni dell'Ilva che ne hanno condizionato pesantemente l'immagine e la storia, sente particolarmente queste giornate che rappresentano un riscatto territoriale anche in vista del futuro da riscrivere attraverso la cultura.

I Riti della Settimana Santa a Taranto costituiscono perciò l’evento più importante dell’anno, non solo sotto l’aspetto religioso, ma anche sociale e culturale. Nei tre giorni del triduo pasquale, dal Giovedì Santo al Sabato Santo, sino alla Veglia di mezzanotte, la città vive in una dimensione atemporale, in cui i frenetici ritmi della vita quotidiana vengono esorcizzati dal lento pellegrinare dei confratelli e di tutti i fedeli.

Video storico: la Settimana Santa a Taranto nel 1949

Filmato storico, la Settimana Santa a Taranto nel 1949: suggestive immagini riprese nel borgo e nella città vecchia

Pubblicato da Taranto nel cinema su Mercoledì 20 aprile 2011

Protagoniste primarie dei Riti sono due Confraternite: la Confraternita di Maria SS. Addolorata e San Domenico e l'Arciconfraternita del Carmine. Da più di due secoli organizzano i toccanti e originali riti con cui si rivivono i drammatici momenti dei dolori della Madonna e della Passione di Cristo: la processione della Addolorata e la processione dei Misteri.

La Settimana Santa raggiunge il culmine della sua intensità emotiva e simbolica il Giovedì Santo con la “Messa in Coena Domini”, durante la quale avviene il rito della “lavanda dei piedi” a dodici confratelli in abito di rito.
Intanto dalla chiesa del Carmine si sono già avviate le coppie di confratelli per il pellegrinaggio dei “Perdoni”.

La mappa della Settimana Santa, nel Salento e nel resto della Puglia, è fatta di molte tappe, tanti borghi storici, tante confraternite. Uno degli avvenimenti più suggestivi e partecipati della Settimana Santa in Puglia è la Processione dei Misteri di Francavilla Fontana dove i Pappamusci portano sulle spalle delle grandi croci di legno, mentre la gente ai lati delle strade si raccoglie in silenzio e si appresta ad accogliere la statua del Cristo Morto.

#salentowebtv #pasqua2014 #pasquainpuglia È difficile trovare le parole giuste per esprimere l'atmosfera suggestiva che...

Pubblicato da Salentoweb.Tv su Venerdì 18 aprile 2014

Durante la Processione,riaffiora la fervente religiosità per le strade e le piazze del paese brindisino, palcoscenico naturale del percorso dei “Pappamusci”, pellegrini col volto coperto e scalzi, che salmodiando trascinano delle grandi croci di legno per le vie della città. Il termine “pappamusci” deriva dallo spagnolo e significa “stolto” nell’accezione figurata del termine, ad indicare i due discepoli che non riconobbero Gesù Cristo dopo la resurrezione. In segno di penitenza dunque, ogni anno, da tre secoli e mezzo, i fedeli devoti trascorrono in pellegrinaggio la notte del Venerdì Santo insieme a tutta la popolazione di francavillesi e non solo.

#salentowebtv #pasqua2014 #pasquainpugliaLe statue del Cristo Morto e della Vergine sull'altare della Chiesa dell'Arciconfraternita dell' Orazione e morte di Francavilla Fontana.

Pubblicato da Salentoweb.Tv su Venerdì 18 aprile 2014

A Gallipoli, ad esempio, il Cristo morto viene commemorato in lunghissime e spettacolari processioni notturne e diurne, il Santo Sepolcro, assieme all'Ultima Cena, in un pellegrinaggio continuo che il giovedì Santo coinvolge tutte le Chiese. Nelle case si prepara ancora il cosiddetto "piattu pe lu sibburcu": in un piatto, il grano è lasciato germogliare al buio per poi adornare il Sepolcro. La processione del Venerdì è detta de "L'Urnia", inizia nel pomeriggio e si protrae fino alle due di notte, con i penitenti scalzi ed i confratelli che si percuotono da soli flagellandosi. Proprio i confratelli, sfilando ordinatamente con gli abiti di diverso colore, arricchiscono la processione che si tiene a Galatina (all'alba del sabato Santo), seguita sempre da migliaia di fedeli.

#salentowebtv #tradizionisalentine #Pasqua2015Inizia la processione dei Misteri. Le campane delle chiese di #Gallipoli...

Pubblicato da Salentoweb.Tv su Venerdì 3 aprile 2015

A Galatina esiste anche il ricordo del "Pati Paticchia" (dal greco Pathos, patire) che rappresenta colui che flagellò il corpo di Cristo sulla croce. Anticamente la statua veniva esposta, ma i fedeli erano soliti percuoterla o danneggiarla, per punire il flagellatore di Cristo.
I paesi che fanno parte della Grecìa Salentina commemorano per tradizione lu "Santu Lazzaru", dando vita ad una serie interminabile di litanie in griko che accompagnano la processione della Domenica delle Palme. Anche Lecce commemora la Settimana Santa, seppur con riti più ibridi e mescolati con il lato profano della festa. Il Giovedì Santo si commemora l'ultima cena e tutte le parrocchie allestiscono un "Sepolcro" differente ed originale, quasi come in una gara per accaparrarsi il giudizio favorevole dei visitatori.
Il venerdì, giorno della processione che commemora la Via Crucis, ogni parrocchia organizza una propria processione, alcune all'interno delle mura della Chiesa, altre invece creano un vero e proprio corteo, scandito da canti e litanie volte a ritmare il lento percorso tra le 13 stazioni.

#salentowebtv #tradizionisalentine #Pasqua2015Continua la processione dei Misteri qui a #Gallipoli verso la cattedrale...

Pubblicato da Salentoweb.Tv su Venerdì 3 aprile 2015

Il Sabato, infine, si commemora la resurrezione del Cristo. Nelle Chiese del capoluogo gremite di fedeli e tutte illuminate, le campane annunziano il momento festoso, i fedeli seguono la messa e il coro canta l'Alleluja.

Questi cortei, questi passi cadenzati, questa tensione emotiva, è condivisa da tutti, non solo dai fedeli. Un linguaggio più antico parla agli esseri umani, attraverso l'alfabeto universale della Passione.

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