OFFF 2015: da domani Otranto si illumina di Cinema

Al via domani a Otranto la settima edizione di OFFF - Otranto Film Fund Festival, la rassegna cinematografica organizzata dal Comune di Otranto con la fondazione Apulia Film Commission e l’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce e diretta da Luciano Schito. Salentoweb.Tv, media partner dell'atteso evento dedicato alla settimana arte, racconterà questa edizione e ne incontrerà i protagonisti: registi, attori, produttori.
Il primo appuntamento è per le ore 20.30, presso largo di Porta Alfonsina con “Omaggio a Carmelo Bene. Il Cinema dell’ascolto, conversazione con Mario Masini (direttore della fotografia dei film di Carmelo Bene)”, in collaborazione con SPAZIOCINEFORUM Cinit - Cineforum italiano. Segue la proiezione del film “Nostra signora dei turchi” (125’) di Carmelo Bene, con Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Ornella Ferrari, Salvatore Siniscalchi, Anita Masini - Italia 1968.

La settima edizione della rassegna si propone come un momento di approfondimento sulle prospettive di mercato delle produzioni audiovisive europee e sul ruolo che i Film Fund e le Film Commission possono svolgere per il finanziamento e la promozione delle opere a livello internazionale, attraverso un osservatorio dedicato alla produzione cinematografica all’interno della macro regione jonico adriatica. Venerdì 18 settembre ha inizio la sezione competitiva del Festival che quest’anno presenta cinque lungometraggi in gara per l’assegnazione del “Miglior Film OFFF 2015”.

I film in concorso, introdotti da critici di fama nazionale, per il primo anno sono vagliati da una Giuria di studenti selezionati dal corso di laurea di Cinema, Fotografia, Televisione, Scienze della Comunicazione, Università del Salento coordinata da Luca Bandirali, Luigi Abiusi, Massimo Causo. Questi i film in gara: Vergine Giurata (Italia, 2014) di Laura Bispuri (in concorso alla 65ma edizione del Festival di Berlino), racconta la femminilità nelle sue mille tradizioni e contraddizioni e rivela alcuni aspetti del Kanun, l’antica legge delle montagne albanesi dove, ancora oggi, vige una cultura arcaica, maschilista, basata sull’onore, che non riconosce alle donne alcuna libertà; padri, fratelli e mariti hanno potere di vita e di morte su figlie, sorelle e mogli; Bota Cafè (Albania, 2014) di Iris Elezi e Thomas Logoreci (FIPRESCI Award and AUDIENCE Award Reykjavik International Film Festival), narra le vicende di Juli, Ben e Nora che vivono in un desolato villaggio albanese dove si trova una piccola comunità di perseguitati dimenticati dal tempo; Latin Lover (Italia, 2014) di Cristina Comencini (presentato al Festival di Berlino) ha come centro la ricerca di una nuova identità femminile, fuori dal conflitto tra donne, la scoperta della libertà di essere finalmente se stesse, come dirà Marisa Paredes in una scena centrale, libere dallo sguardo maschile; A Blast (Grecia 2014) di Syllas Tzoumerkas, (in concorso alla 67ma edizione del Festival di Locarno) ambientato in Grecia, negli anni del crollo economico e racconta la disillusione e la radicalizzazione di una generazione; I Ponti di Sarajevo (Italia, Francia, Bosnia, Svizzera, Germani, Portogallo, 2014) di Ursula Meier, Aida Begic, Leonardo Di Costanzo, Jean-Luc Godard, Kamen Kalev, Isild le Besco, Sergei Loznitsa, Vincenzo Marra, Vladimir Perisic, Cristi Puiu, Marc Recha, Angela Schanelec, Teresa Villaverde (fuori concorso alla 67ma edizione del Festival di Cannes - Selezione ufficiale), un film collettivo, 13 registi, che in occasione del centenario della Grande Guerra, esplorano il ruolo di Sarajevo nella storia. Il festival si concluderà il 20 settembre.

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