Salento isolato: Perrone e Mennitti scrivono al premier

I sindaci del Salento scrivono a Berlusconi

I sindaci di Lecce e Brindisi, Paolo Perrone e Domenico Mennitti, intervengono con una lettera aperta al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a proposito della frana di Montaguto che ha interrotto, oramai da oltre un mese e mezzo, i collegamenti ferroviaria tra la Puglia e la Campania, rendendo di fatto un'odissea il viaggio in treno verso la capitale. I viaggiatori infatti vengono fatti scendere dai convogli e caricati sugli autobus sostitutivi in servizio tra Foggia e Benevento, con un aggravio dei tempi di viaggio di almeno un'ora e mezzo.

Perrone e Mennitti chiedono al premier di affidare ad una cabina di regia pugliese la gestione del problema fino a questo momento nelle mani del Commissario per l'emergenze della Regione Campania. L'iniziative dei due primi cittadini arriva a due giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza che il Governo dovrebbe formalizzare venerdì prossimo.

"Gentile Presidente, certamente starà seguendo in prima persona quello che sta accadendo per la frana di Monteguto e la interruzione dei collegamenti ferroviari tra la Puglia e Roma e avrà verificato in che modo maldestro e tardivo si stia cercando di correre ai ripari. Temiamo che non sia chiara a tutti la reale dimensione del problema, che sta procurando fortissimi disagi ai cittadini che raggiungono periodicamente la capitale sulla tratta che parte da Lecce e che è una delle più affollate di tutto il territorio nazionale. Un evento cui è seguita una interpretazione sbagliata e che per questo necessita adesso di un atto fermo del Suo Governo.

Siamo fermamente convinti innanzitutto che sebbene l’episodio franoso si sia verificato in territorio campano, l’interesse ad una rapida soluzione del problema sia quasi esclusivamente pugliese e che si sia sin qui perso tempo prezioso ad attendere i frutti del lavoro del Commissario per l’Emergenza della Regione Campania. Sarebbe stato certamente più utile dare vita ad un tavolo tecnico con gli esperti di Trenitalia, della Regione Puglia e dei Comuni pugliesi più importanti della tratta ferroviaria in questione (es. Lecce, Brindisi, Bari) per superare innanzitutto l’emergenza ed individuare soluzioni tecniche in grado di garantire la continuità del trasporto ferroviario; in buona sostanza con le parti realmente portatrici di interessi reali nella questione. Soluzione che resta comunque ancora praticabile non appena il Consiglio dei Ministri, come annunciato, dichiarerà lo stato di emergenza per i territori interessati.

Ci chiediamo come sia possibile ancora pensare di mettere a punto in poco tempo una soluzione utile a superare il problema idrogeologico della zona. Autorevoli pareri di esperti, specificamente interpellati, prevedono la possibilità di dare vita a tracciati provvisori a velocità ridotta, messi a punto con tutte le cautele e le precauzioni del caso, oppure la predisposizione dei ponti militari provvisori in genere utilizzati dall’Esercito per azioni in situazioni particolari ed in questo caso adatti ad aggirare l’ostacolo costituito dal mucchio di detriti e argilla. Soluzioni, ribadiamo, utili per garantire nel brevissimo periodo la continuità del trasporto sulla tratta ferroviaria interessata, perché oggi è importante portare senza eccessivi disagi i passeggeri pugliesi a Roma. Problema diverso e successivo è quello della rimozione degli effetti della frana e delle misure per evitare ulteriori e più dannosi movimenti del terreno.

Riteniamo, pertanto, che la responsabilità per la soluzione del problema stia nelle mani sbagliate e che il prossimo urgente passo da compiere sia quello di affidare la gestione dell’emergenza ad un tavolo pugliese. Siamo certi, Presidente, che Lei, uomo del fare, pratico e concreto, indirizzerà in questo senso, senza indugi, il percorso per affrontare e superare l’intoppo. Questo territorio non può permettersi un solo minuto ulteriore di ritardo".

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