Vendemmia 2012, si parte con l'ottimismo: in Puglia 50% di produzione di vini di qualità

Vendemmia 2012, si parte con l'ottimismo: in Puglia 50% di produzione di vini di

È partita con qualche giorno di anticipo la vendemmia 2012, complice il caldo eccezionalmente torrido che ha investito tutta la regione ma che non ha in alcun modo compromesso la qualità delle uve. Nel tarantino, nei vigneti dell’azienda "CANTINE SAN MARZANO", a San Marzano di San Giuseppe, il simbolico e consueto avvio augurale delle operazioni di taglio, alla presenza dell’Assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, che come da tradizione ha colto l’occasione per fare il punto sul lavoro del comparto vitivinicolo e fornire un quadro sulla vendemmia in corso.

“Una vendemmia ed una stagione 2012 – ha detto subito l’assessore – che partono in un clima di grande soddisfazione, legato ad un risultato storico per la Puglia: i dati a consuntivo della campagna appena conclusa ci raccontano che abbiamo già raggiunto e superato l’obiettivo del 50 per cento per la produzione di vini di qualità, meta che ci eravamo prefissi per il 2015. Nel 2011, infatti, la Puglia ha prodotto 3 milioni di ettolitri di vino di qualità sui 5.7 totali, raggiungendo il risultato del 52% sulla produzione primaria complessiva. Gioiamo per questo straordinario risultato raggiunto e guardiamo con motivato ottimismo anche alla vendemmia 2012”.

Le operazioni di vendemmia, in anticipo rispetto allo scorso anno, hanno avuto inizio come consuetudine con le uve precoci (Chardonnay, Sauvignon) e proseguiranno con la raccolta delle uve autoctone Primitivo (area Manduria-Sava e Gioia del Colle) nell’ultima settimana di agosto e i primi giorni di settembre, mentre per Negroamaro (alto e basso Salento) tra la seconda e la terza settimana dello stesso mese. Per quelle autoctone della zona di Castel del Monte (Centro/Nord Puglia): Bombino bianco, Bombino nero, Pampanuto, Montepulciano, Aglianico e Nero di Troia, la vendemmia avrà inizio dopo la prima decade di settembre per protrarsi sino alla metà di ottobre;nella stesa epoca si prevede la raccolta dei vitigni autoctoni della Valle d’Itria (Verdeca, Bianco d’Alessano). Per il Fiano, invece, su tutto il territorio regionale bisognerà aspettare la metà di settembre.

Nella norma, ad oggi, l’accumulo glucidico, solo leggermente in ritardo nel caso dei vigneti compromessi dal problema siccità, come pure la degradazione degli acidi ed il rapporto zuccheri/acidità. Non si assiste ad una repentina caduta del quadro acidico rispetto all’accumulo degli zuccheri e ciò dovrebbe garantire la produzione di vini ben strutturati.
Le condizioni meteorologiche che si verificheranno nei prossimi 10 giorni, se caratterizzate da tempo ancora soleggiato ed asciutto, potrebbero confermare l’ottima qualità dei vini che si produrranno.

LA PRODUZIONE ENOLOGICA DI QUALITA’

La vitivinicoltura pugliese ha compiuto negli ultimi anni significativi passi in avanti, soprattutto in termini di qualificazione delle produzioni e di affermazioni commerciali. In questa direzione ha avuto un ruolo sicuramente importante l’acquisizione di consapevolezza da parte dell’imprenditoria regionale sulla esigenza di produrre meglio (e meno), dall’altro una intensa opera di indirizzo e di sostegno della Regione soprattutto per la qualificazione delle produzioni. Produzioni di qualità garantite dalle numerose denominazioni: 4 DOCG, 6 IGT e 29 DOC.

"Nel 2011 la produzione in qualità - afferma soddisfatto Stefano - ha centrato uno storico progresso: i vini DOC si attestano intorno al milione di ettolitri (0.9 per la precisione), mentre i vini IGT crescono al loro massimo storico di 2.1 milioni di ettolitri". La Puglia, infatti, ha prodotto circa 3 milioni di ettolitri di vino di qualità su 5.7 totali, ovvero il 52% del totale, valore di gran lunga più elevato della storia. (fonte: “I numeri del vino” da elaborazione dati ISTAT). Di contro, la produzione di vini da tavola scende da 3.6 a 2.3 milioni di ettolitri, quindi al 41% del prodotto totale, cui si aggiunge l’8% della produzione in mosti.

Sempre la elaborazione de “I numeri del vino” ci riferisce che i vini IGT pugliesi rappresentano il 15% del totale italiano, mentre i vini DOC consolidano il valore del 6% del totale; la produzione vitivinicola ammonta a 644 milioni di euro, oltre la metà del totale del Sud Italia e il 20% del totale italiano.

OBIETTIVI FUTURI

Il 2012 sarà un anno impegnativo per la Regione Puglia sul versante della riorganizzazione della vitienologia di qualità. “Puntiamo infatti – prosegue l’assessore Stefàno – a ridisegnare complessivamente la mappa dei vini di qualità DOC con l’obiettivo di esaltare al massimo il connubio vitigno autoctono – territorio. In tal senso, la Puglia oggi appare tra le regioni vitivinicole italiane con le maggiori potenzialità potendo contare su vitigni autoctoni - Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia in primis - con caratteristiche in grado di intercettare non solo i gusti dei consumatori italiani ma anche di quelli internazionali o dei nuovi mercati, che si affacciano solo ora al consumo del vino (area BRIC). Solo attraverso produzioni con caratteristiche uniche, esclusive ed inimitabili, infatti, le imprese possono fronteggiare con autorevolezza una concorrenza globalizzata, spesso sleale”.

Con il riconoscimento della DOC “Terra d’Otranto” e “Terra d’Otranto Negramaro” si è compiuto un primo importante step, aggregando le numerose Denominazioni esistenti nel territorio delle provincie di Brindisi – Lecce – Taranto. A questo dovrà seguire un'azione sistemica e ambiziosa, già avviata dal sistema pugliese, su tutto il territorio regionale.
“Un percorso - spiega ancora l’assessore Stefàno - condiviso intelligentemente con i produttori, che la Regione ha ispirato e sostenuto con forza, anche coordinando le varie iniziative".

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