Piazzetta Castromediano a Lecce. Eternamente all'ombra e alla mercé del vandalismo

Salvate Piazzetta Castromediano. Continua la sua tortura, iniziata anni fa, quando l’amministrazione comunale di Lecce decise di nasconderla e aprire dei varchi futuristici, utilizzati ora dai ragazzi come moderni scivoli, dove dare prova dell’abilità fisica.

Non solo quelle orrende strutture che fuoriescono e s’innalzano verso il cielo non danno visibilità al tesoro nascosto sotto la colata di cemento. Su quelle lastre di metallo, che poco si abbinano con il colore ambrato della pietra leccese circostante (la Basilica di Santa Croce è a due passi), rappresentano il luogo ideale dove lasciare inciso il proprio nome o le dediche d’amore di adolescenti, troppo presi dagli ormoni impazziti per capire che vanno ad imbrattare un monumento storico del capoluogo salentino.

Stiamo parlando infatti di testimonianze archeologiche che spaziano dall’età del Ferro (I secolo a.C.) a quella Messapica (IV-V secolo a.C) fino al XIX secolo, periodo in cui vennero demoliti gli edifici che occupavano la piazza. Nonostante la sede del Palazzo di Città si affaccia proprio sulla piazzetta, sembra che tutto lo scempio passi inosservato.

Eppure le scritte sono ben visibili. Ce ne sono anche ai piedi del povero Sigismondo Castromediano. Eppure, tempo fa, lo avevano presentato alla città come il progetto all’avanguardia che avrebbe insieme tutelato e reso fruibile il sito che racchiude in sé ben 3 epoche.

Un progetto, quello di recupero e valorizzazione del sito archeologico, costato al Comune di Lecce quasi un miliardo delle vecchie lire e ideato da uno dei più famosi architetti italiani, il torinese Andrea Bruno. A riconoscere l’errore (le lastre di vetro infatti all’interno condensavano troppa umidità, rendendo impossibile la visione, dall’esterno, dei resti archeologici) lo stesso sindaco Paolo Perrone costretto a rimediare.

Un rimedio venuto a costare altri 15mila euro, senza dimenticare il costo della manutenzione e dell’attivazione continua dell’apparecchiatura. Un rimedio inutile, perché ancora oggi piazzetta Castromediano vive all’ombra e alla mercé di stupidi vandali.

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