Politica- Aforp Puglia contro mancata certificazione debito a Pmi

Politica- Aforp Puglia contro mancata certificazione debito a Pmi

"Il Governo Berlusconi ha commesso una gravissima ingiustizia a danno delle piccole e medie imprese italiane che forniscono beni e servizi alla Pubblica Amministrazione".

Giuseppe Marchitelli, Presidente Aforp (Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia) e Vice-Presidente Nazionale Fifo (Federazione Italiana Fornitori Ospedalieri), tuona contro l'Esecutivo perche' non ha inserito l'emendamento approvato della Commissione Bilancio, con cui si imponeva alla Pubblica Amministrazione, di certificare il debito alle piccole e medie imprese fornitrici, nel maxiemendamento.

Nel testo della Manovra-bis - si precisa in una nota - non e' stato inserita la norma sull'obbligo da parte delle Pubbliche amministrazioni di certificare, alle imprese che ne facciano richiesta, il debito accumulato con queste. Il maxiemendamento ha cancellato infatti l'articolo 1-bis che era stato introdotto durante l'esame della commissione Bilancio e che era stato posto sotto la lente del Tesoro poiche' rischiava di avere un impatto negativo sul debito pubblico.

La norma dava la possibilita' alle piccole imprese in attesa di pagamenti dalla Pa di avere la certificazione del credito per poterlo cedere ad una banca che intanto avrebbe provveduto ad erogare le somma spettante.

Il Presidente Aforp richiama la nuova Direttiva Europea contro i ritardi nei pagamenti, entrata in vigore il 16 marzo scorso,con cui si obbligano le Pubbliche Amministrazioni a pagare con fondi esistenti e previsti dal bilancio, riducendo di conseguenza il loro debito pubblico le imprese entro 30 giorni e solo in circostanze del tutto eccezionali entro 60 (Settore sanitario).

"Perche' - si chiede Giuseppe Marchitelli - l'Italia che fa parte della Comunita' Europea non si allinei alle sue direttive?"

Ora il Governo ci ha cacciato in un cul-de-sac, - ribadisce il Vice-Presidente FIFO - con gravissime ripercussioni sulla vita delle nostre imprese e sul futuro occupazionale dei nostri collaboratori; siamo profondamente delusi e amareggiati, perche', siamo noi, che finanziamo il debito pubblico ed ora sara' sempre piu' difficile recuperare le somme da noi anticipate alla Pubblica Amministrazione per forniture di beni e servizi".

"La norma prevedeva infatti la certificazione delle somme - sottolinea ancora il Presidente AFORP - oggetto di ritardato pagamento e contemporaneamente avrebbe dovuto cedere il credito vantato ad un istituto di credito, che ne avrebbe assunto la piena titolarita', previo pagamento dell'Intero ammontare del credito; avrebbe evitato il collasso economico per molte piccole e medie imprese. Invece alla gia' pesante crisi congiunturale, si dovra' far fronte alla incapacita' della Classe Dirigente del Paese di dare risposte concrete ai cittadini".

Aforp conclude rilevando che: "in questa difficile congiuntura economica, le imprese hanno bisogno di risposte rapide. Ogni euro conta, specialmente per le piccole imprese, invece la chiusura totale del Governo ci indurra' a lottare per la sopravvivenza delle nostre imprese impiegando energie e risorse e forse ci obblighera' alla chiusura delle nostre attivita', nostro malgrado".

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