Convergenze possibili per il Salento

convergenze possibili

Un “Grande Salento” che ha la necessità di costruire reti efficaci di comunicazione che favoriscano l’interazione tra gli attori del territorio e che consentano la piena espressione delle potenzialità racchiuse in intelligenze e competenze ancora sottoutilizzate.

Sottotitola così Convergenze possibili per il Salento, il forum organizzato da Stefano Donno e in programmazione per la giornata di domani ore 9:00 presso le Officine Cantelmo.

Molti gli spunti di riflessione: Grande Salento; Ci sono intese istituzionali tra operatori del settore e attori della politica, all’orizzonte? Fuga di cervelli. Perché non si riesce a trattenere i ricercatori indipendenti e non, nel territorio? Vi è una rete coerente dell’informazione nel Salento? E in che modo i media contribuiscono allo sviluppo del territorio? Quali azioni attivano le banche per favorire lo sviluppo della microimpresa e dell’innovazione? Ne attivano?

Politica, Innovazione, Comunicazione la prima sessione moderata nella mattinata dal prof. Stefano Cristante.
Cultura, Ambiente, Turismo la seconda moderata dal Pier Paolo Lala (Cool Club) nel pomeriggio.

Moltissimi i partecipanti: Vander Tumiatti (consulente Unep), Antonio Corvino (Osservatorio Banche e Imprese); Andrea Morrone, Flavia Serravezza, Mario Maffei (Il Tacco d’Italia); Roberto Guido (Dirett. Resp. QuiSalento); Tommaso Dimitri (Dirett. Giornale dei Giovani); Tonio Tondo (Redattore La Gazzetta del Mezzogiorno); Salentoweb.tv per citarne alcuni; e ancora, Dott. Daniele Ferrocino (Vice Presidente CSV Salento); Arch. Francesco Pellegrino (Pellegrino & Associati S.r.l. Società di Ingegneria); Prof. Giuseppe Botrugno (Pres. Pro Loco Salento - Casarano); Dott.ssa Manuela Miglietta, Antonella Mangia (Soc. Coop. Meltingfood); Dott. Fernando Perrone, Vittorio Tapparini, Massimo Schito (Ass. Tracce Arte Contemporanea); Franco Ungaro, Antonio Giannuzzi (Cantieri Teatrali Koreja) nella sessione pomeridiana.

Il Salento è pulito, il Salento è diverso oggi? ll Salento vive forse di una strana patologia elefantiaca che lo fa essere il territorio più ricco di cultura sia a livello di eventi che di operatori del settore, in Italia. Eppure da queste parti ci si lamenta di come per la cultura e l’arte i finanziamenti pubblici arrivano non solo nelle mani di pochi
Se volete alcune risposte a queste domande, non mancate!

L'approfondimento nella nostra intervista a Stefano Donno.

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