Facebook piace agli anziani: fa bene alla memoria

Facebook piace agli anziani: fa bene alla memoria

Facebook piace anche agli anziani. Quando la memoria quando comincia a latitare interviene l'effetto del social network fra gli over 65.

Sono oltre un milione e mezzo gli anziani che hanno un profilo facebook. A questi si aggiungono un altro milione di internauti dai capelli bianchi che si tengono in contatto con parenti e amici via Skype, o guardano i video dei nipotini lontani su Youtube. E questo donana anche effetti benefici sulla salute.

Il fenomeno è stato analizzato dall'Associazione italiana di psicogeriatria. Uno studio condotto in due residenze sanitarie assistite, in provincia di Cremona e di Brescia, ha dimostrato che collegarsi quotidianamente a Facebook per un'ora ha un effetto benefico sulla memoria, conservandola attiva perche' stimolata, e migliora l'umore.

''Negli ultimi anni il numero di anziani che si è avvicinato al web è cresciuto dell'80% - spiega Marco Trabucchi, presidente Aip - Anzi, gli anziani sono la fascia di utenti cresciuta di piu'. Basti pensare che gli over 65 iscritti a Facebook o MySpace sono circa l'8% del totale''. Un fenomeno in parte spiegabile, perche' si avvicina alla rete una quota sempre maggiore di anziani con un piu' elevato livello di istruzione.

Quattro su 10 si fanno insegnare i segreti della rete dai nipoti, cosa che contribuisce a rinsaldare i rapporti. ''I risultati del progetto nelle rsa - continua Trabucchi - sono incoraggianti, perche' dimostrano che internet e le nuove tecnologie tengono viva la curiosita' culturale degli anziani, migliorano le prestazioni cognitive e mantengono giovane il cervello, stimolando l'attenzione, la memoria, la percezione''.

In più, l'uso della rete riduce i sintomi di ansia, stress e depressione ed è un valido aiuto nel creare reti di supporto per gli anziani con disabilità che avrebbero altrimenti relazioni sociali molto limitate.

"Il prossimo passo - conclude Trabucchi - è rendere possibili le videochiamate con Skype nelle rsa: queste possono essere molto utili soprattutto nei pazienti con demenza, perche' la visione del volto di un familiare puo' favorire il riconoscimento dell'interlocutore e migliorare le capacita' di comprensione rispetto a una semplice telefonata''.

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