Sos Rinnovabili fa tappa a Brindisi: Salentoweb.tv c'era

Dopo aver toccato città come Torino, Padova, Arezzo, Roma e Catania, Sos Rinnovabili ha fatto tappa a Brindisi, la capitale italiana delle rinnovabili. Anche qui, presenti le rappresentanze di oltre duecento realtà produttive di Puglia: tante le testimonianze di piccoli e grandi imprenditori, cittadini e artigiani, studenti e grandi banche di investimento che sono state raccolte durante l’incontro.

Noi c’eravamo e con le nostre telecamere abbiamo immortalato tutta l’amarezza, le perplessità, la rabbia e lo sconcerto di tanti lavoratori. E’ stato l’entourage di Sos Rinnovabili a chiedere il nostro intervento e noi abbiamo risposto subito e con entusiasmo perché crediamo che tutto quello che stia avvenendo in questo settore sia di particolare importanza per i risvolti che avrà la vicenda, dal punto di vista sociale ed economico.

Migliaia e migliaia, infatti, le famiglie che rischiano di perdere in pochi mesi il posto di lavoro, un indotto che occupa oltre 100.000 persone verrebbe colpito. Sarebbero queste le conseguenze del decreto, "Romani/Enel rimuovi-rinnovabili", firmato dal Presidente della Repubblica il 7 marzo scorso. E' un prezzo altissimo, in termini sociali ed economici.

L’indignazione parte proprio dalla società civile: è il “popolo delle rinnovabili” che chiede al Governo di ripensare la politica dell’energia in Italia. Un provvedimento che, ritenuto da molti imprenditori del settore iniquo e assurdo, segnerebbe la fine delle energie rinnovabili in Italia, lasciando centinaia di migliaia di persone senza lavoro.

Così, si è creata una vera e propria mobilitazione popolare contro questo decreto. La protesta cresce ogni giorno sul web: migliaia ormai le e-mail raccolte sul sito sosrinnovabili.it e inviate al governo, e su facebook la pagina “SOS Rinnovabili” ha raggiunto gli oltre 24.000 iscritti.

Un movimento dal basso e spontaneo che sta percorrendo, da Nord a Sud, l’Italia col proposito di far conoscere, all’opinione pubblica e alle istituzioni, i danni che quel decreto causerà ad un comparto produttivo finora in crescita e a decine di migliaia di cittadini che aspettano di allacciare un pannello fotovoltaico sul loro tetto.

Famiglie, lavoratori, studenti e imprenditori che hanno raccontato anche a Brindisi la loro storia e spiegato il loro no al decreto Romani. Abbiamo registrato tutta la loro protesta, uno dopo l’altro, e ci siamo resi conto del grande malcontento generale. Malessere che deve necessariamente essere conosciuto, affinché possa cambiare qualcosa. D’altronde Internet, la rete, il web, i social network si stanno rivelando lo strumento ideale per creare una grande mobilitazione.

“Dobbiamo agire –spiegano i responsabili di Sosrinnovabili- per evitare che un altro importante settore della nostra economia, cada vittima di contrapposti interessi e di battaglie ideologiche. E per dare un futuro alle nostre famiglie e ai nostri figli che si trovano oggi incolpevoli nella precarietà e nell'incertezza”.

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