Il governo propone tassa sul cinema

Cinema

“E io pago!” Direbbe il principe Antonio De Curtis, in arte Totò.

Dal primo luglio prossimo fino al 31 dicembre 2013, il biglietto del cinema costerà un euro in più. Un emendamento al decreto milleproroghe proposto dal governo prevede infatti una "tassa" sul cinema da versare al momento dell'acquisto del biglietto. Poi sarà un decreto interdirigenziale dei Beni culturali e dell'Economia a stabilire le modalità della riscossione.

Dalla proposta si evince che tale misura dovrebbe fruttare 45 milioni nel 2011 e 90 milioni nel 2012 e 2013 che servirebbero a finanziare gli sgravi fiscali alla produzione cinematografica. Dal provvedimento sono escluse le sale parrocchiali.

Se il guadagno risultasse superiore alle necessità, la parte restante sarebbe riassegnata al “Fondo per la produzione, la distribuzione, l'esercizio e le industrie tecniche” previsto dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, numero 28, cioè la “Riforma della disciplina in materia di attività cinematografiche”.

Aspra la risposta del mondo dello spettacolo, e viva la preoccupazione dell'Agis (Associazione generale Italiana Spettacolo).
“È evidente - sottolinea Maurizio Roi, vicepresidente dell'Agis - che l'unico risultato certo sarebbe la crisi definitiva di moltissime sale e soprattutto di quelle più impegnate a programmare cinema italiano e di qualità. Il prelievo, infatti, costringerebbe a insostenibili economie aziendali o a un aumento del prezzo dei biglietti che inciderebbe negativamente sulle frequenze nelle sale”.

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