Sarah Scazzi. Medico legale: "strangolamento in due minuti, impossibile invece rilevare se c'è stata violenza sessuale"

«La lunga permanenza in acqua del corpo della ragazza ha modificato la sua morfologia, alterando alcuni caratteri, pertanto è impossibile rilevare se c'è stata violenza sessuale».

Lo ha detto il professor Luigi Strada direttore dell'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Bari, a proposito dell'autopsia sul cadavere di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa dallo zio, Michele Misseri, secondo quanto quest'ultimo ha confessato, il 26 agosto, e poi fatto ritrovare dall'uomo dopo 42 giorni in una cisterna interrata per la raccolta di acque piovane nelle campagne vicino alla cittadina jonica.

In occasione dell'autopsia è stato effettuato un tampone vaginale che il medico legale, incaricato dell'esame dalla Procura della Repubblica di Taranto, ha consegnato all'Autorità giudiziaria che dovrà verificare l'eventuale presenza di tracce del dna dell'uomo.

Michele Misseri, reo confesso dell'omicidio di Sarah Scazzi ha spiegato agli inquirenti durante un interrogatorio che la fase dello strangolamento della povera ragazza è durata circa 6 minuti.

«Io ritengo molto meno» secondo il professor Luigi Strada. Per questo gli inquirenti nella conferenza stampa tenuta il giorno dopo il fermo dell'uomo spiegarono che la vittima non aveva sofferto molto.

«Penso che la ragazzina - continua il professor Strada - ha perso i sensi dopo due minuti e che non sia riuscita a urlare proprio perchè l'assassino le aveva stretto le corde vocali». Probabilmente l'uomo non si è reso conto del poco tempo che era passato. Michele Misseri avrebbe continuato a stringere anche dopo che Sarah era per terra e forse anche dopo che la ragazzina era morta. I segni di strangolamento erano molto evidenti.

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