Obama, vuole bloccare l’informazione on-line in caso di emergenza

Obama, vuole bloccare l’informazione on-line in caso di emergenza

Il presidente Obama potrebbe in futuro avere il potere di monitorare e controllare il traffico internet sul territorio statunitense, arrivando fino al punto di oscurare alcuni siti o "spegnere" del tutto la rete, in caso di emergenza nazionale.

La misura è inserita in un progetto di legge bipartisan in discussione al senato. Tale legge consegna all’esecutivo il potere di dichiarare lo stato di "emergenza da sicurezza informatica" e chiudere o limitare il traffico di dati sulla rete "nell’interesse della sicurezza nazionale".

La misura darebbe al ministro del commercio la possibilità – sempre e solo in caso di emergenza nazionale – di avere accesso o monitorare qualsiasi dato transitato su qualsiasi rete senza dover rendere conto a nessuna delle leggi che normalmente regolerebbero queste pratiche.

Secondo diversi gruppi americani per le libertà civili, la norma permetterebbe al presidente Obama – e a qualsiasi altro presidente, dopo di lui – la facoltà di "spegnere internet" per un tempo che potrebbe durare anche trenta giorni.

Mentre, i sostenitori della legge sostengono che la sua finalità è la creazione di uno scudo che protegga gli Stati Uniti e le sue aziende dalla crescente minaccia dei cyberattacchi, come quelli occorsi a Google negli scorsi mesi provenienti dalla Cina.

Anche la Nuova Zelanda, dal primo febbraio, si è dotata di un filtro web, ma il passo più audace lo ha compiuto la Gran Bretagna dove a maggio, alla vigilia delle elezioni, la Camera dei deputati, ancora una volta nel disinteresse generale, ha approvato una legge che consente di chiudere siti che violano "potrebbero violare" la norme a tutela del copyright.

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