Cosa resta del Celebrate Pride?

Una piazza reale, quella di Milano, che canta e balla, e una piazza virtuale, Facebook, che per un giorno o forse qualcuno in più, si tinge di mille colori. Una voce che chiede gli stessi diritti delle altre voci, e mille immagini color arcobaleno che rappresentano un suono unico e melodioso.
Un social network che omaggia una decisione importante presa negli Stati Uniti, e mille altri popoli che pacificamente chiedono che quella decisione sia di tutto il mondo.

celebrate pride

Resta un ragazzo che prende un treno e corre da lui. Una mamma che apre gli occhi e si chiude in un abbraccio con la propria bambina che ormai è una donna e che ha fatto le sue scelte. Due mamme che portano il proprio bambino al parco. Un papà che dopo dieci anni alza la cornetta e chiama sua figlia. Una bambina delle elementari che capisce che lui diventerà il suo migliore amico, e lo proteggerà, per sempre, perché forse lui da solo, nella sua classe, non potrà farcela.
Una discoteca dove nessuno guarda con aria sospetta l’amore che vibra nell’aria. Un coro di voci. Un’unione di mani. Due donne che scappano altrove per dire il loro Sì più importante. Antonio e Giuseppe, che di anni ne hanno ottanta, di cui 60 li hanno trascorsi insieme, lontani dal paese e ormai in un posto che hanno fatto diventare casa. E poi c’è lei, che s’innamora per la prima volta di lei, e il mondo diventa bellissimo. Arcobaleno, appunto.

#salentowebtv #LGBTSalentoweb.Tv si colora d’arcobaleno per festeggiare la sentenza della Corte Suprema degli Stati...

Posted by Salentoweb.Tv on Sabato 27 giugno 2015

E poi resta un uomo che finge ogni giorno di non essere se stesso per non dare dispiacere alla propria compagna, una donna infelice. Due mamme che al parco non ci vanno, perché i bambini prendono in giro la loro di bambina. Una ragazza che piange in camera, e un ragazzo ha una lama tra le mani. Un papà sul divano, con la sigaretta in bocca, che non vuole ascoltare. Occhi e voci che scrutano e che parlano, male, di due ragazze felici e abbracciate. Un’immagine colorata su Facebook che nasconde la derisione verso il compagno di classe in inspiegabile silenzio.

Resta la vita vera, che per un giorno, il social network più potente del mondo, ha provato a colorare di qualcosa di evanescente e allo stesso tempo reale. Affichè ci siano più abbracci e meno lacrime. Più risate e meno persone sole. Più colori e meno buio.