Le donne riescono a scoprire cose incredibili tipo il fidanzato che ha risposto ad un semplice ciao su facebook alla sua ex nel gruppo dei compagni di classe, gravidanze che a stento lo sa il compagno della donna in questione, tradimenti, sguardi indiscreti, chimiche particolari tra estranei, gente che ha mangiato il cornetto alla nutella prima di arrivare a lavoro e non vuole farsi scoprire dai colleghi, e poi, sempre da donne, riescono ad abboccare a concorsi finti tipo le 450 card Zara. “Siamo così, dolcemente complicate?” Facciamo così: dolcemente abboccone.
Di fronte a sconti, saldi e promozioni quando c’è di mezzo la moda, il trucco e il parrucco, sono pronte a credere proprio a tutto. Anche ad una pagina Facebook di un brand internazionale che conta solo 24 Mi piace. A tutto.
Torniamo indietro: ieri ero a lavoro quando ho iniziato a ricevere strani inviti da parte delle mie amiche su Facebook. Avrei dovuto partecipare ad un evento organizzato da “2015 Zara” oppure da "Zara Carte Regalo", invitare 50 amiche e scrivere in bacheca, sempre sull’evento: “Grazie Zara”. Da lì in poi avrei avuto diritto ad essere sorteggiata per la vittoria di 450 card dal valore di cinquecento euro da spendere in un negozio del noto brand di moda spagnolo. Un sorteggio, nemmeno vittoria sicura. E io avrei dovuto perdere tempo a mandare cinquanta inviti “a fondo perduto”. Al ché ho pensato che avrei investito quei minuti in un’altra attività: approfondendo la veridicità del concorso a causa di questo osservatorio social che mi costringe a prestare attenzione e a non immaginarmi entro venti secondi sommersa di abiti, vestiti e vestitini a prezzi stracciati. Su Facebook, ahimè, ne ho viste tante. C’è stato chi non mi ha illuso e mi ha regalato cose belle, per carità (indimenticabili le promozioni Pupa o Kiko, roba da donne), ma c’è stata anche tanta, tantissima fuffa. E quindi sono scottata. E anche se a questo negozio sono particolarmente legata nella sua versione spagnola per brandelli di ricordi che mi riportano alla mia vita erasmus, ho cercato di far prevalere l’odio che mi coglie quando mi confronto con le taglie dei pantaloni che, a parte rari casi, mettiamola così, non fanno per me. E ho controllato, ho visionato e ho dedotto.
Sulle bufale online, su questo blog, continueremo a parlarne in seguito, promesso. Avvieremo una battaglia a caccia di fake e promozioni finte. Ma per farlo abbiamo bisogno anche delle vostre segnalazioni. Vi diamo quindi la nostra mail staff.incima@gmail.com attendendo tutto ciò che di interessante vi andrà di raccontarci. Siamo pronti!