Comuni social: promossi e bocciati

Quattro ore per novantasette comuni della provincia di Lecce. Questo lavoro social inizia a mietere vittime e io, dopo tanto tempo passato di fronte ad uno schermo a cercare freneticamente di capire se i comuni salentini sono social oppure no, sono veramente stanca. Ma, allo stesso tempo, il primo post di questo blog, il primo post dell’osservatorio social, non poteva che essere un vero lavoraccio corposo che lascia lo strascico per giorni e che in fin dei conti mi regala già tanta soddisfazione. La soddisfazione sono i risultati che non sono positivi e che quindi sono spunto di riflessione e di critica. Sono le conclusioni a cui sono dovuta arrivare dopo aver digitato novantasette volte “comune di...” su Google con nome del comune monitorato annesso. E poi novantasette volte su Facebook il nome del centro salentino nelle varianti di ricerca: “nome comune” da Acquarica del Capo a Zollino, “comune x” da Acquarica del Capo a Zollino, “comune di x” sempre da Acquarica del Capo a Zollino. Obiettivamente, non potevo rischiare di cadere nella trappola della critica facile, cioè quella di essere accusata di non aver individuato la pagina o il profilo interessato. E quindi le ho provate un pò tutte le combinazioni. Ma è Facebook, e che vi piaccia o meno, anche Zuckerberg può fallire. Di fronte agli errori, quindi, prendetevela con lui, che non affina i suoi strumenti. Uno a zero per me.

Veniamo a noi. L’intento di questo primo post era proprio quello di capire quanto le amministrazioni comunali salentine fossero social-mente attente e presenti. Ho voluto stringere il raggio alla sola analisi Facebook perchè su Twitter ci sono solo gli uccellini azzurri a cinguettare. Partiamo da un punto: la pagina facebook ufficiale di un comune è una roba importante. E’ uno strumento valido per tenere sempre aggiornata una comunità sulle attività dell’amministrazione e del comune stesso. E’ uno strumento per monitorare stati d’animo ed esigenze. E’ quasi un incontro vero con il Sindaco e con gli Assessori senza perdere tempo in Municipio dal vivo. Con un’interazione che può essere in tempo reale. Quindi, sia chiaro: questi risultati sono agghiaccianti. Riflettiamo, di grazia, senza tacciare chi c’è dietro questo blog  e tutto Salentoweb.tv di “fondamentalismo social”. Guardiamo solo in faccia la realtà con le nuove esigenze dettate dai tempi.
Regola base, care amministrazioni comunali: profili no, pagine si. Che poi è la regola che dovrebbe valere anche per le attività commerciali, per gli enti, per ogni tipo di prodotto. Le persone utilizzano il profilo, voi la pagina. I motivi? Avere strumenti più adatti per dare informazioni utili e corrette, maggiore cura dell’immagine dell’ente, segmentazione del pubblico, utilizzo degli Insight (statistiche), indicizzazione nei motori di ricerca, creazione e cura di campagne di marketing, geolocalizzazione e tanto, tanto altro ancora. E già questo accende un numero altissimo di lampadine tra le novantasette. Errore, errore, errore. Il numero di Comuni che ha un profilo piuttosto che una pagina è davvero molto alto, ma nel mare del “poco e niente”, di fronte ad un numero molto elevato di comuni che non sono per nulla presenti, il profilo sembra quasi il male minore.
I nomi, a partire da quelli dell’ultima fila, gli ultimi della classe, I BOCCIATI: Alessano, Alezio, Alliste, Arnesano, Calimera, Cannole, Casarano, Castrignano dè Greci, Collepasso, Corsano, Diso, Gagliano del Capo, Galatina, Giurdignano, Guagnano, Lizzanello, Maglie, Matino, Melendugno, Melissano, Melpignano, Miggiano, Minervino, Monteroni di Lecce, Montesano, Nardò, Ortelle, Parabita, Racale, San Cassiano, San Pietro in Lama,  Scorrano, Seclì, Soleto, Spongano, Sternatia, Supersano, Surbo, Taurisano, Taviano, Tiggiano, Trepuzzi, Tricase, Tuglie, Ugento, Veglie, Vernole. Quarantasette comuni su 97 non compaiono su Facebook, né come profilo, né come pagina. Il numero però, cresce notevolmente se consideriamo quei comuni di cui non è possibile comprendere se la pagina o il profilo presente è ufficiale e quindi gestita internamente dal Comune stesso oppure è stata creata dai cittadini. Essendo poco chiaro, non possiamo dire con certezza se e come queste amministrazioni gestiscono il lato social della loro attività, ma un appunto, ovviamente, è da fare: bisogna essere PRECISI, anche per quanto riguarda il nome d’identificazione. Bisogna utilizzare la dicitura “pagina ufficiale” come fanno in modo giusto i comuni di Poggiardo e Zollino (che già per questo inseriamo nei promossi) o scrivere nelle informazioni  della Pagina che l’account è gestito ufficialmente dal Comune in questione.
Leggere in questa lista comuni come Maglie, Galatina, Nardò e tanti altri ancora fa riflettere. Sono luoghi dove la promozione istituzionale attraverso i social sarebbe una “mano santa”. Uno strumento fondamentale. Sono comuni grossi, che sentono fortemente l’esigenza di un luogo virtuale di confronto e di dialogo. 
Passiamo ai comuni in bilico, ai RIMANDATI A SETTEMBRE: Carmiano, Castrignano del Capo, Cutrofiano, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Martignano, Morciano, Muro Leccese, Novoli, Porto Cesareo, Ruffano, Salice Salentino, San Cesareo di Lecce, Sanarica, Santa Cesarea Terme, Sogliano, Specchia, Ugento. Questi comuni o utilizzano troppo poco la pagina o il profilo, magari ferma a qualche anno fa. o ce l’hanno ma non è ben comprensibile se gestita ufficialmente. Altri diciannove. E il cerchio stringe.

Ne restano solo trentuno attivi. E qui subentrano i comuni che utilizzano il profilo come fossero persone e non la pagina, quelli che promuoviamo con SEI MENO solo per premiare la presenza: LECCE, Acquarica del Capo, Aradeo, Botrugno (con un profilo che si chiama “Comunicazione istituzionale - Comune di Botrugno), Campi Salentina, Cavallino, Cursi, Lequile, Martano, Neviano, Nociglia, Palmariggi, Sannicola, Squinzano, Surano e Uggiano. Avete letto bene: c’è anche Lecce tra questi, che nell’elenco si presenta come il classico mostro a due teste: il comune di Lecce infatti oltre ad avere un profilo attivo ha anche una pagina ufficiale. Lecce è un capoluogo di provincia, Lecce è meta turistica per eccellenza, il Comune di Lecce dà conto ad un gran numero di persone. Perché è stato curato in modo così confuso il lato social dell’ente? E perchè è stata creata una pagina dopo numerosi mesi se non anni di attività del profilo? Probabilmente ha influito questo articolo che ha svegliato chi di dovere a Palazzo Carafa, o forse è semplice adeguamento che costringe i gestori degli account a copia e incollare gli stessi post su entrambi i luoghi virtuali. Che faticaccia, Comune di Lecce, che faticaccia. E la domanda resta sempre quella: perchè?
E passiamo agli ultimi quindici: i più bravi, i PROMOSSI. Quelli che con hashtag o senza hashtag, tentano di gestire al meglio la comunicazione istituzionale su Facebook: Andrano, Bagnolo del Salento, Caprarica di Lecce, Carpignano Salentino, Castrì di Lecce, Castro, Copertino, Corigliano d’Otranto, Leverano, Otranto, Patù, Poggiardo, Presicce, Salve (che a dire il vero abbiamo qualche dubbio se sia gestita o meno dall’amministrazione) e Zollino.
Ultimo dettaglio: l’utilizzo degli hashtag, strumento strategico per eccellenza. Chi lo fa? Andrano e Otranto di cui (per Otranto) non vogliamo parlare approfonditamente della gestione della pagina in quanto siamo noi i gestori in stretta collaborazione con il Comune.
In conclusione, nel complesso, gli errori ci sono un pò ovunque. Le comunicazioni scarseggiano. Il 2015 è dietro l’angolo e quello che posso dire con certezza è che sembra sia tutto approssimativo, almeno fino alla prossima campagna elettorale, quando casualmente verranno fuori le migliori strategie social acchiappa like e consensi e quando la comunicazione fatta nel modo giusto, sembrerà, a tutti, qualcosa di vitale e necessario per poi essere nuovamente abbandonata.