A Lecce il dibattito sullo #Iussoli: Coraggio e ragione

Ieri pomeriggio nell'auditorium del Museo Provinciale Sigismondo Castromediano - Lecce , ribattezzato per l'occasione "la casa delle discussioni" sul tema #iussoli, abbiamo seguito l'incontro "Dall'immigrazione all'accoglienza passando per lo Ius Soli" la nuova legge sulla cittadinanza, in vigore dal 1992, secondo cui un minore nato in Italia da genitori stranieri può richiedere la cittadinanza entro un anno dal raggiungimento della maggiore età.

Un dibattito e confronto interessante per far chiarezza sull'argomento alla presenza del dott. Vincenzo Ferrari, ordinario di diritto privato presso l’Università di Calabria, L’on. Federico Massa, firmatario della proposta di legge, il Dott. Leo Toroni e il dott. Luigi Carlucci, Tesoriere del Circolo Culturale G. Carducci.

“Abbiamo bisogno di giovani per darci futuro! Si sta vivendo in questi anni un travaso compensativo delle varie popolazioni del mondo, che sta creando un mutamento, che non dobbiamo considerare come qualcosa che da bianco diventa nero. Il bianco che va col nero trasforma un'unità di nero, e lo muta non con un cambio di pelle, o qualcosa di superficiale, ma come cambiamento indentitario che arriva a materiale, cioè alla genetica. Viviamo in una fase dimutamento della popolazione europea, e stiamo assistendo ad una migrazione epocale, che ci cambierà sia geneticamente che culturalmente. Nella tradizione scozzese lo straniero, è uno generatore di crescita. Si dice che “senza un verso noi non siamo nulla”. Lo straniero è “l’altro da sé", questo è l’atteggiamento che dobbiamo avere nei confronti degli altri popoli che vogliono venire nel nostro paese. Bisogna comprendere e misurarsi difendendo la nostra cultura.” Dott Luigi Carlucci

Dott. Vincenzo Ferrari, ordinario di diritto privato presso l’Università di Calabria:

“Siamo in ritardo come Europa rispetto a questo argomento . Solo in Francia, dal 1515, esiste lo ius soli che non è modo per riconoscere la cittadinanza a tutti, ma è il modo razionale per riconoscere come cittadino chi nasce sul territorio dello stato. Non si può discriminare, o scegliere a chi dare o no la cittadinanza, perché i bambini che nascono sono tutti uguali, questo è il criterio della ragione”

L’on. Federico Massa:
“Stiamo parlando di un gesto di civiltà nei confronti di ragazzi che sono in italia, perché vivono perché studiano e perchè vogliono lavorare in questo paese”