Maroni: stop al decreto Pisanu- Dal 2011 liberalizzazione Wi-Fi

Maroni: stop al decreto Pisanu- Dal 2011 liberalizzazione Wi-Fi

Dal primo gennaio del 2011 "verrà introdotta la liberalizzazione dei collegamenti Wi-Fi". Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il nuovo Pacchetto Sicurezza spiega il via libera alla norma sull'accesso alla banda larga.

Ricordando le limitazioni introdotte nel 2005 dal decreto Pisanu, il titolare del Viminale ha spiegato che sono state fatte delle valutazioni "per contemperare l'esigenza della libera diffusione e quella della sicurezza".

Dopo la sua recente visita in Israele, ha detto ancora Maroni, nel corso della quale ha incontrato il responsabile dell'antiterrorismo di Gerusalemme, "ho valutato che si possa procedere all'abolizione delle restrizioni del decreto Pisanu, che scade il 31 dicembre, e dal 1 gennaio introduciamo la liberalizzazione dei collegamenti wi-fi attraverso gli smartphone".

"Da qui a dicembre -ha concluso Maroni- valuteremo quali siano gli adeguati standard di sicurezza e dal 1 gennaio i cittadini saranno liberi di collegarsi ai sistemi wi-fi senza le restrizioni introdotte 5 anni fa e che oggi sono superate dall'evoluzione tecnologica".

Un via libera salutato con soddisfazione dal ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che spiega come "all'indomani dell'11 settembre apparisse necessario intervenire con rigore e rapidità per contrastare anche online le pressanti minacce del terrorismo internazionale".

"Tuttavia le norme in questione - prosegue il ministro Meloni -avevano purtroppo da tempo mostrato la propria inefficacia: erano troppo facilmente aggirabili, e frapponevano ostacoli inutilmente proibitivi ai locali pubblici che volevano offrire servizi di connessione wi-fi. Oggi la possibilità di sedersi al tavolino di un bar e connettersi alla rete con il proprio portatile è una consuetudine per i cittadini di tutte le nazioni sviluppate: ostacolare in nome della burocrazia questo diritto consolidato è un'insensatezza".

Ma la decisione di non prorogare la validità delle norme del decreto ''Wifi/Pisanu'', votata nel Consiglio dei Ministri di stamani trova cauto il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso: "Credo –spiega il magistrato- che ci si debba rendere conto che dietro questi internet point e queste reti wi-fi ci si possa nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili. Si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi".

Il procuratore Grasso avverte sui rischi del "venir meno del decreto 'Pisanu' che stabiliva le regole precise per l'identificazione di coloro che usano le reti internet. Oggi c'è già un disegno di legge, approvato da un ramo del Parlamento, che vorrebbe liberalizzare tutte le postazioni wi-fi e quindi gli internet point il che significherebbe ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso questo nuovo strumento tecnologico che e' internet".

Wi-fi: cosa cambia ora?: In sostanza dal primo gennaio le connessioni wi-fi da luoghi pubblici saranno più libere e presto, probabilmente, anche più diffuse sul territorio italiano. Il disegno di legge presentato da Maroni infatti fa scadere il 31 dicembre l'articolo 7 del decreto Pisanu, quello contenente obblighi e restrizioni per chi offre servizi di accesso internet in luoghi pubblici. Non si può parlare di liberalizzazione del Wi-Fi, perché il disegno dispone anche che resteranno alcuni obblighi a tutela della sicurezza pubblica. A definirli saranno, entro fine anno, i ministeri dello Sviluppo Economico, Innovazione e Interno.

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